Coordinamento Pedagogico Territoriale

Il Coordinamento Pedagogico Territoriale (CPT) è composto dai comuni di Cuneo (capofila e comune promotore), Bernezzo, Busca, Castelletto Stura e Cervasca e coinvolge complessivi 20 servizi educativi 0-3 anni e 32 scuole dell’infanzia pubbliche e paritarie. Come previsto da legge regionale, ai CPT è demandato il compito di favorire il raccordo e l’integrazione dei servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia presenti nel territorio di riferimento, promuovendo la qualità educativa dei servizi attraverso il confronto professionale e la formazione degli operatori, l’incentivazione di incontri, confronti e scambi tra i servizi, la promozione dell’innovazione e della sperimentazione educativa, la riflessione sulle modalità di partecipazione delle famiglie e la promozione della cultura dell’infanzia e della genitorialità, il supporto alle attività di monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi, il raccordo tra servizi educativi, servizi scolastici, sociali e sanitari presenti nel territorio.

I Coordinamenti pedagogici territoriali sono stati sviluppati con l’obiettivo di divenire elementi indispensabili dal punto di vista tecnico-pedagogico della governance locale dei servizi educativi 0-6. Si tratta infatti di uno strumento previsto dal Decreto legislativo 65/2017 che ha visto l’istituzione del Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, attribuendo alle regioni il ruolo di promotori dei coordinamenti pedagogici territoriali, in questa dinamica i CPT svolgono un ruolo fondamentale nell’espansione e nella qualificazione dei servizi per l'infanzia attraverso il confronto professionale e collegiale. Il lavoro è stato orientato ad agevolare una progettualità coerente, insistendo sulla costruzione di percorsi di continuità verticale tra i servizi alla prima infanzia e scuole dell’infanzia, nonché percorsi di continuità orizzontale tra i servizi educativi e le scuole di diversa tipologia e gestione. Le riunioni periodiche della comunità di pratica hanno permesso di elaborare una riflessione pedagogica centrata sul territorio, tenendo conto delle condizioni di vita di ogni bambino, anche di coloro che non frequentano i servizi, e coinvolgendo le famiglie. 

La finalità del coordinamento pedagogico territoriale è quella di garantire un sistema integrato e armonico per l'educazione e l'istruzione dei bambini dai 0 ai 6 anni, favorendo la continuità tra servizi educativi e scuole dell’infanzia. Questo si traduce in una progettualità coerente, in un sostegno agli operatori educativi e in un impegno per la promozione di un ambiente educativo di alta qualità. 
Uno dei temi centrali del lavoro è stato l’aspetto valoriale, insegnanti ed educatrici hanno infatti focalizzato i concetti chiave sui quali lavorare in forma coordinata: equità di opportunità per tutte/i le/i bambine/i; garanzia di qualità; sostegno alle famiglie (accompagnamento alle scelte educative); senso di appartenenza; stimolo di cambiamento e innovazione; rafforzamento reciproco; contaminazione; obiettivi chiari e condivisi; coinvolgimento di tutti gli operatori.

Sulla base di questi elementi valoriali il motto ideato dal gruppo è un’esortazione: FARCI comunità educante, una frase breve e incisiva che mette risalto sulla presa di consapevolezza, e allo stesso tempo un’esortazione verso l’esterno, rivolta alle famiglie e tutta la rete di stakeholder che opera a sostegno e in rapporto con i servizi educativi 0-6. 

Ancora, la parola FARCI è un acronimo che sintetizza gli elementi valoriali principali del percorso che intendiamo sviluppare: Fiducia, Accoglienza, Responsabilità, Coinvolgimento e Impegno.

La Fiducia che vogliamo generare nelle famiglie e all’interno degli staff educativi; l’Accoglienza come paradigma fondamentale per costruire una società giusta; la Responsabilità che ogni giorno spinge educatrici e insegnanti a garantire servizi di qualità: il Coinvolgimento che sta alla base di un sistema di collaborazione interno ed esterno alla rete che compone di CPT; l’Impegno come strumento fondamentale di lavoro quotidiano.