Alcuni mesi fa, una pattuglia del Nucleo di Polizia Commerciale della Polizia locale in servizio di ispezione presso il mercato di piazza Galimberti veniva oltraggiata da un operatore commerciale, immediatamente deferito all’Autorità Giudiziaria. A distanza di qualche mese, a seguito dell’avvenuto risarcimento danni, veniva rimessa la querela presentata nei confronti del commerciante e richiesto, come risarcimento di immagine del Comando, a titolo simbolico, il versamento della somma di denaro all’Associazione Fiori sulla Luna di Cuneo, realtà che si occupa non solamente di bambini disabili ma anche delle loro famiglie. L’associazione, composta da un gruppo di volontari che, insieme ad eccellenti professionisti ed in collaborazione con i medici della NPI di Cuneo, si occupa di creare opportunità ludico riabilitative per bimbi disabili.
Di seguito uno stralcio del contenuto della lettera di scuse dell’esercente presentate al Comandante della Polizia Locale e, per conoscenza, agli agenti, quale parte lesa, nonché al Sindaco del Comune di Cuneo:
«io sottoscritto […] imputato nel procedimento penale per i fatti commessi in Cuneo […], con la presente, intendo scusarmi per l’accaduto. I mesi di pandemia […] hanno inciso notevolmente anche sugli stati d’animo. Provvederò altresì a riparare […] il danno cagionatoVi. Autorizzo l’eventuale pubblicazione della presente».
«Il Nostro scopo – dichiara il Comandante della Polizia locale cuneese - è quello di far rispettare le regole e, così come siamo disposti ad assumerci le responsabilità nel caso in cui sbagliamo, non tollero attacchi al personale che opera con professionalità e dedizione. Tuttavia di fronte alla riparazione ed alle scuse presentate riteniamo chiuso l’argomento… e rincuora il fatto che a beneficiarne sia una nobile associazione che si occupa di bambini. Ne approfitto, altresì, per un monito: il Comando da anni si batte per perseguire, nelle opportune sedi giudiziarie, coloro che oltraggiano gli agenti nell’espletamento delle proprie funzioni. Varie denunce, nel tempo, sono anche state presentate nei confronti dei cosiddetti. “leoni da tastiera” che preferiscono “colpire” a distanza, dietro la protezione di uno schermo, anziché confrontarsi direttamente con noi».