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Amministrazione condivisa: il percorso e gli strumenti

I rapporti ISTAT registrano ogni anno la propensione degli italiani all’impegno personale in attività dirette al benessere della collettività, siano esse mediate o meno da associazioni o altri corpi intermedi.

I cittadini attivi generano un volume di energie civili estremamente rilevante, che si esprime con iniziative che hanno, in larga parte, obiettivi a dimensione locale, civica e l’attitudine all’intervento di prossimità. Una parte notevole di queste energie non si esprime attraverso il canale tradizionale del terzo settore, ma si auto organizza sulla base di reti sociali indipendenti.

La Pubblica Amministrazione è chiamata dall’ordinamento a sostenere questa propensione alla collaborazione civica dei cittadini in base al principio di sussidiarietà, sancito dall'articolo 118, IV comma, della Costituzione, che recita: "Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà".

L’amministrazione comunale nella sua azione di governo ha sempre accordato portata strategica alla valorizzazione della partecipazione e del protagonismo della cittadinanza, conferendo priorità all’ascolto della città e ai processi di partecipazione, per questo ha scelto di dotarsi delle “Linee di indirizzo strategico per la sperimentazione di politiche dirette a promuovere la partecipazione dei cittadini attivi, di gruppi informali, associazioni riconosciute e altri operatori, nella gestione condivisa dei beni comuni”, in vista dell’approvazione di un “Regolamento dei Beni Comuni”. (Deliberazione di Giunta Comunale n.99 del 14 aprile 2022)

Attraverso questa “regolamentazione sperimentale” il Comune di Cuneo si appresta a rendere possibile l’attivazione di forme di cooperazione paritaria per il raggiungimento di obiettivi comuni su proposta di cittadini singoli, gruppi informali di cittadini, associazioni, terzo settore, gruppi di genitori, associazioni aziendali…

Lo strumento regolamentare attraverso cui si costruisce d’ordinario il rapporto giuridico tra civica amministrazione e i cittadini attivi, singoli o associati, si chiama “patto di collaborazione” e prevede la messa a disposizione, a titolo spontaneo, volontario e gratuito, di energie, risorse e competenze a favore della comunità.

Cos’è un bene comune?

Si definisce “bene comune” il bene materiale o immateriale che costituisce l’oggetto di una gestione condivisa tra l’amministrazione e la comunità. Gli interventi e le attività da realizzare debbono garantire la valorizzazione del godimento dei beni in favore della collettività.

Tipologia dei soggetti coinvolti

• Cittadini attivi e volontariato individuale
• Gruppi informali di cittadini (comitati e altre forme di aggregazione spontanea di cittadini)
• Associazioni legalmente riconosciute
• Istituzioni scolastiche e comitati di genitori

Tipologia delle attività

Le attività possono spaziare dalla “cura occasionale”, alla cura costante e continuativa”, “alla gestione condivisa”, sino alla “rigenerazione” di spazi pubblici ed edifici, in relazione ad una graduale maggiore intensità del rapporto di collaborazione.

Gli ambiti di attività più frequenti interessano: la cura di spazi aperti a verde (aiuole, orti urbani, giardini condivisi, aree ludiche e sportive); attività di inclusione verso fasce deboli della popolazione, attività di coesione sociale (feste di via, portierato sociale), di promozione dell’integrazione, di cura e manutenzione aggiuntiva di spazi chiusi e immobili, valorizzazione di ambienti culturali, con interventi singoli o diffusi, attività di sostegno e diffusione di culture welfare oriented (cultura della salute, dell’alimentazione, dell’agricoltura sostenibile) o a sostegno della cittadinanza consapevole, attività sportive e di formazione.

Natura del patto di collaborazione

Il patto/accordo di collaborazione non ha natura patrimoniale, quindi non ricade nel genere dei contratti ex art. 1321 c.c. e non può avere fini di lucro. Sono escluse dalla possibilità di accedere ai patti di collaborazione le attività non coerenti con i principi dello Statuto del Comune di Cuneo e in particolare quelle che consistano in:

• propaganda di natura politica, sindacale e/o religiosa;
• attività portatrici di messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia, o comunque lesive della dignità umana.

Sono per loro natura escluse attività imprenditoriali, commerciali o aventi finalità lucrative.