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Source: EC - Audiovisual Service

21.08.2025 - Europe Direct

Putin, Trump e Zelensky: verso un possibile trilaterale per la pace?

La geopolitica internazionale continua a ruotare intorno al conflitto in Ucraina e ai tentativi di mediazione portati avanti dal presidente Donald Trump.

Il 15 agosto, ad Anchorage, in Alaska, si è svolto il primo grande faccia a faccia tra Trump e Vladimir Putin. Un incontro che, nei fatti, non ha prodotto risultati concreti. Rimane però sul tavolo la prospettiva di un vertice con Volodymyr Zelensky, un’ipotesi che suscita cautela a Kiev e diffidenza nelle principali capitali europee.

Il rapporto tra Trump e Zelensky non è mai stato semplice: già il 28 febbraio, nello Studio Ovale della Casa Bianca, i due leader si erano scontrati duramente davanti alle telecamere, con il fallimento di un accordo atteso sulle risorse minerarie. In quell’occasione Trump aveva sospeso, salvo poi in parte ripristinare, gli aiuti militari a Kiev, chiedendo in cambio una tregua mai da Mosca.

Oggi il clima resta incerto. Trump spinge per negoziati rapidi e per un’Ucraina neutrale: niente ingresso nella NATO, ma garanzie di sicurezza sotto forma di supporto aereo statunitense. Zelensky, dal canto suo, rifiuta qualsiasi soluzione che implichi concessioni territoriali.

Temendo trattative dirette tra Washington e Mosca, il presidente ucraino ha rafforzato i contatti con i partner europei. Il 18 agosto, a Washington, si è svolto un vertice cruciale sulla guerra in Ucraina, che ha visto riuniti il presidente americano Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei, tra cui Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen, Friedrich Merz, Giorgia Meloni, Keir Starmer, Alexander Stubb e Mark Rutte.

Il vertice si è aperto con un colloquio privato nello Studio Ovale durante il quale Trump ha ribadito la volontà di giungere a una pace duratura, escludendo un semplice cessate il fuoco e sottolineando che l’Europa rappresenta la “prima linea di difesa dell’Ucraina”.

Zelensky si è detto disponibile a un incontro trilaterale con Putin e ha rimarcato che le garanzie di sicurezza passano anche attraverso l’acquisto di armamenti americani, per un valore stimato di 90 miliardi di dollari.

Alla fase allargata hanno partecipato i leader di Francia, Germania, Italia, Polonia e Commissione europea, i quali hanno ribadito all’unisono che i confini dell’Ucraina non possono essere ridisegnati con la forza.

L’incontro si è chiuso senza un’intesa formale, ma con la prospettiva di un processo negoziale multilaterale, che potrebbe coinvolgere direttamente anche Mosca nei prossimi mesi.

La Casa Bianca, infatti, ha confermato che Putin avrebbe accettato un faccia a faccia preliminare con Zelensky da tenersi entro fine agosto. La sede è ancora da definire: tra le ipotesi più accreditate Budapest, appoggiata dagli Stati Uniti, e Ginevra, sostenuta dall’Europa. Zelensky ha già escluso categoricamente Mosca.

Se il faccia a faccia dovesse dare segnali positivi, Trump entrerà in gioco con un summit a tre che potrebbe rivelarsi un passo fondamentale verso la pace.
Mosca insiste su un approccio graduale, gli analisti restano scettici sulla possibilità di un rapido compromesso e la questione territoriale continua a rappresentare un ostacolo difficile da superare.

Zelensky, pur adottando toni meno rigidi, non si discosta dalla sua linea: l’Ucraina non accetterà mai di cedere parti del suo territorio. Trump prova a proporsi come garante di un possibile compromesso, ma il futuro del trilaterale rimane avvolto nell’incertezza.

Il quadro in sintesi:

·        Trump cerca di presentarsi come mediatore, ma le sue posizioni dividono l’Europa e creano scontento a Kiev.

·        Putin mantiene una linea dura, vincolando qualsiasi trattativa alla cessione di territori.

·        Zelensky rafforza l’asse con l’Europa, difende l’integrità del Paese e respinge compromessi considerati pericolosi per la sovranità nazionale.

Il conflitto resta aperto e la situazione nebulosa. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il progetto dell’incontro trilaterale potrà trasformarsi in un passo avanti verso la pace o se si rivelerà l’ennesima tappa di un confronto destinato a continuare ancora a lungo.

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