Dopo mesi di tensioni e trattative , l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno trovato un’intesa che scongiura lo scoppio di una guerra commerciale su vasta scala. L’accordo, firmato nel resort scozzese di Turnberry alla presenza del presidente degli USA Donald Trump e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, prevede un dazio forfettario del 15% su gran parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, comprese le automobili.
In cambio, Bruxelles ottiene l’esenzione da tariffe su prodotti strategici come componenti aeronautici, farmaci generici e sostanze chimiche, e la garanzia che il dazio non raddoppierà al 30%, come minacciato in precedenza da Trump.
Ursula von der Leyen ha definito l’intesa un passo verso “maggiore stabilità e sicurezza della pianificazione” per le imprese europee, mentre Trump ha celebrato l’accordo come “il più grande accordo commerciale di sempre”, sottolineando le concessioni ottenute. Tra queste, l’impegno dell’UE ad acquistare energia e armamenti americani per circa 750 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, e ad azzerare i dazi sulle auto statunitensi.
Rimane però irrisolta la questione sull’acquisto di acciaio e alluminio, ancora soggetti a un dazio USA del 50%, nonostante le forti pressioni di Germania e Italia per includerli nell’intesa.
In Italia l’accordo ha suscitato reazioni contrastanti: il governo, con una nota della premier Giorgia Meloni e dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, ha accolto positivamente l’intesa, definendola una “soluzione negoziata” che garantisce stabilità, soluzione che scongiurerebbe una possibile guerra commerciale.
Al contrario, le opposizioni, come il M5S, con Pasquale Tridico, parla di un’ umiliazione personale per Ursula von der Leyen e Meloni, accusando l’UE di essere “il pollo da spennare” di Trump e criticando le concessioni su energia e armamenti. Ancor più netto Giuseppe Conte, che afferma: “È una Caporetto per la nostra economia”.
Anche l’europarlamentare Stefano Bonaccini ha definito l’intesa come una resa che costerà miliardi all’Unione europea, accusando von der Leyen di aver ceduto a Trump e Meloni di non aver saputo difendere l’Italia, affermando durante la Festa dell’Unità: “I dazi al 15% sono meglio del 30%, ma peggio dello zero”.