Una settimana, due città, settanta giovani e un unico grande obiettivo: immaginare il futuro dell’Europa. Il Dialogo Transfrontaliero Torino-Lione 2025 non è stato soltanto un progetto di cooperazione internazionale, ma un'esperienza umana e politica profonda, in cui ragazzi e ragazze tra i 18 e i 24 anni provenienti dal Piemonte e dalla regione Alvernia-Rodano-Alpi si sono incontrati per condividere idee, costruire ponti culturali e dare voce alla loro visione d’Europa.
Il viaggio è iniziato all’ombra della Mole Antonelliana, dove i giovani partecipanti, accompagnati dagli operatori dei Centri Europe Direct (9 centri, 6 francesi - Lyon, Cantal, Allier, Drôme-Ardeche, Clermont-Ferrand, Grenoble, e 3 italiani - Cuneo, Torino e Vercelli), si sono ritrovati per la prima volta. Un'attività di ice breaking organizzata a Torino ha sciolto le timidezze iniziali, trasformando differenze linguistiche e culturali in risorse preziose. Il francese e l’italiano hanno preso il sopravvento nelle conversazioni, l’inglese è stato sfruttato come lingua franca, rifugio delle incomprensioni.
Nei giorni successivi, i ragazzi sono stati suddivisi in cinque gruppi tematici per affrontare sfide di grande attualità: mobilità sostenibile, competitività sostenibile, Green Deal vs Green Industrial Deal, sfide urbane e rurali, vecchie e nuove energie. Con il supporto di esperti dell’Università di Torino e delle amministrazioni locali, le loro idee hanno preso forma concreta. A osservare i primi risultati dei lavori, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha ascoltato con interesse le proposte presentate, incoraggiando i giovani a continuare il loro percorso.
Il terzo giorno è stato tutto all’insegna del confronto istituzionale: nelle sale della Città Metropolitana di Torino, i progetti sono stati esposti a funzionari e rappresentanti delle amministrazioni di Torino e Cuneo. Nello specifico il vicesindaco di Cuneo Luca Serale, Sonia Cambursano (consigliera delegata allo sviluppo economico della Città metropolitana di Torino), Manlio Giaretto (vicesindaco di Castiglione), Dorotea Gribaldo (assessora alle politiche giovanili di Rivoli).
Dopo una mattinata di confronto, il gruppo è partito in autobus per raggiungere Lione, attraversando le Alpi.
Nella capitale della regione Rodano-Alpi, l’esperienza ha preso una piega creativa e visionaria. Attraverso il metodo del Design Fiction, i partecipanti sono stati sfidati a immaginare un’Europa senza l’Unione europea. Come sarebbe la vita senza questo tessuto politico e culturale che tiene insieme popoli diversi? Con oggetti simbolici, brevi video e scenografie inventate, i ragazzi hanno messo in scena futuri distopici, evidenziando le fragilità di un continente diviso. Le loro riflessioni sono state presentate a Hélène Duvivier, vicepresidente per la cooperazione internazionale della città metropolitana di Lione, che ha dialogato con loro sulle politiche locali e sulla visione europea del territorio.
La serata si è chiusa con la proiezione di Flow, film candidato al Premio LUX del pubblico 2025, seguita da un dibattito con l’eurodeputata Murielle Laurent, che ha portato nuovi spunti sulla sostenibilità e sul significato profondo dell’identità europea.
Durante l’ultimo giorno, i giovani hanno raccolto il frutto del loro lavoro: la presentazione di un manifesto contenente proposte concrete, consegnato a membri del Parlamento europeo, a rappresentanti della Commissione e a un ufficiale della città di Lione, ovvero: Nathalie Dompnier, presidente dell’Università di Lione ComUE (Communauté d'universités et établissements), Adrien Drioli, consigliere delegato della Città di Lione, Pierre Loaec, responsabile della rappresentanza della Commissione europea in Francia, Sandro Gozi, deputato europeo e Murielle Laurent. Un ultimo pranzo collettivo, tra sorrisi, strette di mano e promesse di rivedersi, ha segnato la conclusione di questa breve ma intensa esperienza.
Ora che i Dialoghi si sono conclusi, ciò che resta a tutti i partecipanti è qualcosa di intangibile ma estremamente prezioso: la consapevolezza che l’Europa si costruisce ogni giorno, nella capacità di ascoltarsi e di immaginare insieme, nelle relazioni che sappiamo creare e coltivare e nella certezza che il dialogo unisce più di qualsiasi ponte.