L’Eurobarometro è un insieme di sondaggi di opinione pubblica condotti per conto della Commissione europea in collaborazione con la Direzione generale della Comunicazione e l’agenzia di ricerca Verian. Le indagini affrontano una vasta gamma di temi di attualità legati all’Unione europea e coinvolgono i cittadini di tutti gli Stati membri. L’edizione Standard dell’Eurobarometro si svolge due volte l’anno, in primavera e in autunno.
Il primo sondaggio del 2025, realizzato tra il 26 marzo e il 22 aprile su un campione di 26.368 cittadini europei, mostra un quadro generale di crescente fiducia verso l’UE. Il 52% degli intervistati ha dichiarato di avere fiducia nell’Unione, registrando il livello più alto degli ultimi 18 anni. Anche il senso di appartenenza cresce: il 75% degli europei si sente cittadino dell’UE, dato che non si registrava da oltre due decenni mentre, il 62% degli intervistati si dichiara ottimista riguardo al futuro dell’Unione.
Anche il sostegno alla moneta unica raggiunge livelli promettenti: il 74% dei cittadini dell’UE e l’83% di quelli appartenenti all’area euro si esprime favorevolmente nei confronti dell’euro, segnando il picco massimo mai registrato dal sondaggio. Tuttavia, la percezione della situazione economica rimane divisa: il 44% degli europei la considera buona, mentre il 48% la giudica negativa.
Particolarmente significativo è il sostegno a una politica comune di difesa e sicurezza, condiviso dall’81% degli intervistati, il valore più alto dal 2004. Allo stesso tempo, il 78% esprime preoccupazione per la sicurezza dell’UE nei prossimi cinque anni, riflettendo la crescente instabilità internazionale.
In merito alle priorità di bilancio dell’Unione, i cittadini indicano come settori fondamentali la difesa e la sicurezza (43%), seguiti da occupazione, affari sociali e sanità (42%). Più stabile, ma comunque rilevante, è l'interesse verso ambiti come istruzione, formazione, gioventù, cultura e media (34%).
Infine, il sostegno della popolazione europea alle azioni intraprese dall’UE in risposta alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina resta molto alto: l’80% approva l’accoglienza dei rifugiati ucraini e il 76% sostiene la fornitura di aiuti finanziari e umanitari al paese.