Le politiche sociali e dell'occupazione dell'UE mirano a portare benefici pratici ai cittadini, ad esempio nella ricerca di un lavoro, nel trasferimento in un altro Stato membro per motivi di lavoro o di altro tipo, nell'aggiornamento delle competenze, nel fornire sostegno a chi ne ha bisogno e molto altro. La Commissione, in collaborazione con le autorità nazionali, le parti sociali, le organizzazioni della società civile e altre parti interessate, lavora per il miglioramento continuo delle politiche occupazionali e sociali nel contesto di un panorama economico e sociale in continua evoluzione.
Cosa si intende quando si parla di economia sociale? L'economia sociale comprende un'ampia gamma di entità con diversi modelli aziendali e organizzativi che condividono l'obiettivo di mettere sistematicamente le persone al primo posto, produrre un impatto positivo sulle comunità locali e perseguire una causa sociale e/o ambientale. Queste entità sono enti privati, indipendenti dalle autorità pubbliche, e possono assumere varie forme giuridiche: cooperative, società di mutuo soccorso, associazioni, fondazioni e imprese sociali. Condividono una serie di principi e caratteristiche fondamentali:
- il primato delle persone e degli scopi sociali e/o ambientali rispetto al profitto;
- il reinvestimento della maggior parte degli utili e delle eccedenze per perseguire ulteriormente i propri scopi sociali e/o ambientali e svolgere attività nell'interesse dei soci/utenti (“interesse collettivo”) e/o della società in generale (“interesse generale”);
- una governance democratica e/o partecipativa (apertura della gestione alle parti interessate, processo decisionale democratico, partecipazione dei soci e/o dei dipendenti al processo decisionale).
L'economia sociale opera in una grande varietà di settori economici: agricoltura, silvicoltura e pesca, edilizia, gestione dei rifiuti, commercio all'ingrosso e al dettaglio, energia e clima, informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, scientifiche e tecniche, istruzione, salute umana e attività di assistenza sociale, arte, cultura e media...solo per citarne alcuni.
Nel 2021, la Commissione ha adottato un piano d'azione per l'economia sociale, con l'obiettivo di creare le giuste condizioni quadro affinché l'economia sociale possa prosperare in tutta l'UE. Questo piano d'azione varrà fino al 2030, con una revisione intermedia prevista per il 2025.
Conosci il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali? Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno proclamato il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali nel 2017 in occasione del vertice di Göteborg. Il pilastro stabilisce 20 principi fondamentali che rappresentano il faro guida verso un'Europa sociale forte, equa, inclusiva e piena di opportunità.
Con il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali la Commissione ha poi definito una serie di iniziative concrete per centrare questo obiettivo, tra cui anche diversi traguardi che l'Unione europea è chiamata a raggiungere nei prossimi anni. Tre sono i principali ambiziosi traguardi per l'UE da conseguire entro il 2030:
- almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro;
- almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione;
- ridurre di almeno 15 milioni il numero delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale.
Realizzare il pilastro rappresenta uno sforzo collettivo delle istituzioni europee, degli enti nazionali, regionali e locali, delle parti sociali e della società civile. Gli Stati membri dovrebbero fare pieno uso degli ingenti fondi che l'UE ha messo a disposizione per sostenere le riforme e gli investimenti, tra cui il bilancio dell'UE, NextGenerationEU e il Fondo sociale europeo Plus.
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