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Source: Multimedia Centre European Parlament

15.07.2025 - Europe Direct

Srebrenica, 30 anni dopo: memoria e monito europeo

L’11 luglio 2025 ricorre il trentesimo anniversario del massacro di Srebrenica, una delle pagine più oscure della storia europea contemporanea. Nel luglio del 1995, infatti, nel pieno del conflitto in Bosnia-Erzegovina, la città di Srebrenica fu teatro di un genocidio pianificato e sistematico. Dichiarata “zona protetta” dalle Nazioni Unite, Srebrenica avrebbe dovuto offrire rifugio ai civili musulmani in fuga. Tuttavia, sotto gli occhi impotenti dei caschi blu olandesi, le forze serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić entrarono nella città, separando uomini e ragazzi dalle donne e compiendo, nei giorni successivi, una strage spietata.
A oggi, il Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY) e la Corte Internazionale di Giustizia hanno riconosciuto quegli eventi come genocidio. Eppure, a distanza di trent’anni, la negazione o la minimizzazione del massacro resta diffusa in alcune aree dei Balcani, alimentando divisioni politiche e ostacolando la riconciliazione.
Pochi giorni fa, il 7 luglio 2025, la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha aperto la sessione plenaria a Strasburgo con un toccante omaggio alle vittime. Alla presenza di due sopravvissuti, Almasa e Almir Salihović, ha dichiarato:
«Quest’Aula rende onore a tutti i sopravvissuti e continua a mantenere viva la memoria delle vittime. Come recita la Preghiera di Srebrenica, pronunciata ogni anno: “Che le lacrime delle madri diventino preghiere, affinché Srebrenica non accada mai più.”»
Con queste parole, Metsola ha evidenziato l’impegno istituzionale dell’UE a mantenere viva la memoria e a contrastare ogni forma di negazionismo.

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