Il 12 dicembre Parlamento europeo e Consiglio hanno trovato un accordo sul disegno di legge relativo alla libertà e al pluralismo dei media. In base a questo accordo tra i co-legislatori, gli Stati membri dovranno garantire ai loro cittadini l’accesso a una pluralità di contenuti indipendenti dal punto di vista editoriale.
Gli Stati membri dovranno, in particolare, assicurare l’indipendenza dei media pubblici attraverso:
- la nomina di capi e dei membri dei consigli di amministrazione tramite processi di selezione non discriminatori e trasparenti, il cui mandato sarà abbastanza lungo da garantire l’indipendenza dei media e il cui licenziamento, entro la fine del mandato, sarà vietato, a meno che non soddisfino più i criteri di prestazione;
- procedure di finanziamento obiettive e trasparenti e finanziamenti prevedibili e sostenibili al fine di salvaguardare l’indipendenza;
- controllo dell’indipendenza politica dei mezzi di comunicazione con le relazioni pubbliche.
Inoltre gli Stati membri non potranno interferire con le decisioni editoriali: tali interferenze saranno consentite solo per motivi di interesse pubblico in seguito ad un’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. In tal caso, si applicheranno sia il diritto dei soggetti ad essere informati sulla sorveglianza in corso sia il diritto ad avere una protezione giudiziaria.
La normativa obbligherà i media a pubblicare informazioni riguardanti i loro proprietari diretti e indiretti, anche se sono di proprietà statale o di un’autorità pubblica, in un archivio nazionale per salvaguardarne l’indipendenza. I media dovranno anche fornire dati trasparenti sia sui fondi ricevuti dalla pubblicità pubblica sia sul sostegno finanziario statale, incluso quello proveniente da stati terzi.
Gli eurodeputati hanno ottenuto anche l’istituzione di un sistema di garanzia sulle decisioni riguardanti la moderazione dei contenuti da parte delle grandi piattaforme digitali per evitare ripercussioni sulla libertà dei media. Gli enti di informazione saranno informati sulla possibile intenzione di limitare o eliminare un loro contenuto e potranno fare ricorso a un organo di risoluzione delle controversie e chiedere un parere al Comitato europeo per i servizi dei media, che verrà istituito con questa normativa.
Per scoprire di più clicca qui