La Commissione Europea, insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, hanno presentato piani che mirano a promuovere la parità di genere e l’emancipazione femminile in ambito europeo.
Ci troviamo di fronte a una problematica che non ha ancora registrato risultati soddisfacenti per garantire il raggiungimento dell’uguaglianza di genere. Una sfida che necessita di risvolti imminenti soprattutto dopo le innumerevoli conseguenze che l’epidemia da Covid-19 ha portato con sé, come un tasso di disoccupazione sempre più alto e che ha colpito per la maggior parte le donne.
L’UE si impegna a portare avanti questa sfida con un piano d’azione per il periodo 2021-2025 denominato GAP III che ha come obbiettivo l’accelerazione dei progressi di emancipazione delle donne.
Il piano d’azione, che si basa su 5 pilastri principali, si adopera affinché impegni internazionali vengano presi nei confronti di una tematica ancora così presente come quella dell’emancipazione femminile.
Tra i principi su cui si basa il GAP III abbiamo: un’azione nell’ambito delle relazioni estere, con una percentuale dell’85%, per conseguire la parità di genere entro il 2025; un’azione strategica condivisa con gli Stati membri e partner a livello nazionale, internazionale e unilaterale; un piano contro la violenza di genere in tutte le sue forme (economiche, sociali e politiche); un contributo da parte dell’Unione Europea in cui vi sia una leadership attenta al profilo di genere; uno schema per misurare i risultati con approcci di monitoraggio inclusivo e trasparente per garantire l’accesso alle informazioni a sostegno della parità di genere.
GAP III sostiene la partecipazione di donne e ragazze e la lotta alle disuguaglianze e discriminazioni di razza, genere, età e orientamento sessuale, al giorno d’oggi ancora troppo presenti.
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