La Commissione europea ha pubblicato un bando il cui scopo è creare una piattaforma digitale per contribuire alla lotta alla disinformazione in Europa.
Per questo l’UE ha istituito il piano d’azione che si è incentrato su quattro punti:
1. Creazione della task forse di comunicazione strategica.
2. Collaborato con le piattaforme online e l'industria mediante un codice volontario di buone pratiche.
3. La Commissione e l'Alta rappresentante, in collaborazione con il Parlamento europeo, hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza e la resilienza alla disinformazione nella società.
4. La Commissione ha sostenuto gli sforzi degli Stati membri per garantire l'integrità delle elezioni e rafforzare la resilienza dei sistemi democratici dell'Unione.
Tuttavia la disinformazione è una minaccia in rapido mutamento, serve una continua ricerca e risorse umane adatte a contrastare le nuove tendenze e pratiche, individuarle e denunciarle e aumentare la preparazione a livello nazionale e dell’EU.
Per contrastare la disinformazione online la Commissione ha stracciato degli strumenti di autoregolamentazione ed ha adottato un approccio europeo.
A partire dall’anno scorso Facebook, Google e Twitter hanno firmato il codice di buone pratiche contro la disinformazione e devono riferire mensilmente sulle azioni da loro compiute. Più specificamente, la Commissione ha chiesto di trasmettere indicazioni dettagliate per monitorare i progressi compiuti grazie alle inserzioni pubblicitarie, alla trasparenza dei messaggi pubblicitari di natura politica e alla chiusura dei profili falsi. Tutti questi provvedimenti sono stati presi per sviluppare la capacità e rafforzare la cooperazione tra gli stati membri e le istituzioni in modo da affrontare in modo propositivo le minacce connesse alla disinformazione.
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