Nella ex Chiesa di San Francesco in Cuneo, giovedì 11 febbraio, alle ore 17.00, sarà riaperta al pubblico la cappella di patronato delle famiglie Mocchia e Malopera, l’ultima della navata laterale alla destra dell’ingresso.
All’interno di tale spazio è stato infatti ricollocato il ciclo pittorico dedicato alle storie di Sant’Antonio da Padova, pregevole testimonianza artistica seicentesca, di proprietà dell’Azienda Ospedaliera cuneese.
Saranno presenti all’evento il Sindaco e l’Assessore alla Cultura della Città di Cuneo, il Direttore dell’AO S. Croce e Carle, il Direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici della Diocesi di Cuneo, il funzionario di zona della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli.
La provenienza dei dipinti dalla Chiesa di San Francesco era già stata ipotizzata negli anni Ottanta del Novecento dalla storica dell’arte Giovanna Galante Garrone e nel 2007, in occasione della mostra La Carità svelata. Il patrimonio storico artistico della Confraternita e dell’Ospedale di Santa Croce in Cuneo, il ciclo pittorico fu nuovamente fruibile nella corretta collocazione.
Nell’anno 2015, fra il Comune di Cuneo e l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, è stato firmato il comodato d’uso gratuito che ne prevede nuovamente l’esposizione all’interno della cappella Mocchia - Malopera, a seguito di parere tecnico favorevole al trasferimento del Ministero competente.
Da giovedì 11 febbraio sarà pertanto possibile ammirare le nove tele, dipinte da Giovan Battista Carlone, Matteo Bongiovanni e Giovan Battista Grillo, narranti le storie del Santo, con un gusto pittorico descrittivo e dettagliato, perfettamente in linea con il Barocco piemontese di pieno Seicento.
L’occasione sarà inoltre propizia per ammirare per la prima volta un paliotto in scagliola policroma appena restaurato, di cui alcuni frammenti erano stati rinvenuti nel corso delle campagne di scavo dirette dalla Soprintendenza Archeologia del Piemonte fra il 2009 e il 2011 all’interno della ex Chiesa di San Francesco. Dall’esame dei motivi decorativi presenti sui frammenti è stato individuato l’ambito culturale di appartenenza del paliotto, ascrivibile alla produzione di una bottega di scagliola saluzzese, attiva tra la fine del Seicento e gli anni venti del Settecento. La volontà di rendere comprensibile la funzione del paliotto, in quanto arredo liturgico, ovvero come pannello decorativo che riveste la parte anteriore di un altare, ha fatto propendere per la scelta di esporlo all’interno della chiesa, luogo del suo rinvenimento, in una delle cappelle della navata destra.
Per ulteriori informazioni: Museo Civico di Cuneo, Via Santa Maria 10, tel. 0171.634175; fax 0171.66137; e-mail: museo@comune.cuneo.it.