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Source: EC Audiovisual Service

06.09.2024 - Europe Direct

Come l’UE protegge l’azione umanitaria nel mondo

Quando scoppiano crisi e conflitti, gli operatori umanitari sono tra i primi ad arrivare sul posto per prestare assistenza emergenziale alle persone colpite. Ogni anno, il 19 agosto, ricorre infatti la Giornata umanitaria mondiale: un'occasione per celebrare l'azione indispensabile e instancabile svolta dagli operatori umanitari di tutto il mondo per salvare vite umane.

Molti operatori umanitari lavorano nell'ambito delle iniziative dell'UE per fornire assistenza umanitaria alle persone colpite da catastrofi provocate dall'uomo e da rischi naturali in tutto il mondo: un impegno che l'Unione assolve da oltre 30 anni in più di 110 paesi, aiutando milioni di persone ogni anno a livello globale. L’UE – gli Stati membri e le istituzioni dell'UE collettivamente – si annovera infatti tra i principali donatori di aiuti umanitari al mondo: il suo bilancio umanitario iniziale per il 2024 è di 1,8 miliardi di €. 

L'aiuto umanitario dell'UE si basa sui principi umanitari internazionali e sul consenso europeo in materia di aiuti umanitari. L'assistenza umanitaria finanziata dall'UE è fornita in partenariato con le agenzie delle Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali e le ONG.

Tra i settori di intervento in cui operano gli aiuti umanitari dell'UE figurano l'alimentazione e la nutrizione, gli alloggi, l'assistenza sanitaria, l'acqua e i servizi igienico-sanitari e l'istruzione nelle situazioni di emergenza. Gli aiuti sono diretti in modo imparziale alle popolazioni colpite, indipendentemente dalla razza, dal gruppo etnico, dalla religione, dal genere, dall'età, dalla cittadinanza o dall'appartenenza politica, e si concentrano sui più vulnerabili. Una rete di esperti umanitari dell'UE presente in oltre 40 paesi di tutto il mondo permette di monitorare attentamente le situazioni di crisi e le operazioni di soccorso. 

Tra le principali iniziative recenti dell'UE in materia di aiuti umanitari si possono citare:    

  • il lancio dei voli del ponte aereo umanitario dell'UE: si tratta di voli che convogliano gli aiuti verso le zone più difficili da raggiungere; ad esempio questi voli sono stati vitali recentemente per fornire assistenza alla popolazione di Gaza. L'iniziativa è stata inizialmente istituita in risposta ai vincoli di trasporto imposti dalla pandemia di COVID-19;
  • la raccolta di scorte globali di aiuti: ovvero la "capacità di risposta umanitaria europea" in America latina, Medio Oriente, Asia ed Europa, per poter inviare più rapidamente gli aiuti nelle zone di crisi, com'è avvenuto, ad esempio, all'indomani del terremoto in Turchia e in Siria nel 2023.  

Inoltre, grazie alla più grande operazione mai condotta nell'ambito del meccanismo di protezione civile, l'UE ha fornito all'Ucraina 149.000 tonnellate di aiuti umanitari e ha coordinato l'evacuazione di oltre 3.500 pazienti ucraini verso gli ospedali di tutta Europa. 

Nonostante l’importante funzione degli aiuti umanitari per contrastare situazioni difficili, le recenti crisi mondiali come la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente hanno dimostrato che troppo spesso sono proprio gli operatori umanitari a pagare il prezzo più elevato per i loro sforzi. Il 2023 è stato l'anno che ha visto il maggior numero di morti tra gli operatori umanitari e con molta probabilità il 2024 seguirà la stessa tendenza drammatica. 

Per contribuire a proteggere gli operatori umanitari locali in tutto il mondo, l'UE ha istituito l'iniziativa "Protect Aid Workers", destinata ad aiutare coloro che subiscono, nell'esercizio delle loro funzioni, attacchi o altri incidenti di sicurezza, prestando assistenza legale e distribuendo rapidamente sovvenzioni finanziarie. Primo nel suo genere, dal febbraio 2024 il meccanismo ha distribuito 25 sovvenzioni a operatori umanitari che necessitavano di sostegno, per un valore di oltre 240 000 €. Attraverso questa iniziativa l'UE mira a creare una rete di sicurezza per gli operatori umanitari locali, che spesso dispongono di risorse limitate e non possono contare sulla protezione delle grandi organizzazioni internazionali. 

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