Il 28 giugno scorso, il Meccanismo di consulenza scientifica della Commissione europea (SAM) ha pubblicato un rapporto di revisione dei dati e alcune raccomandazioni politiche sul consumo alimentare sostenibile. In particolare, il rapporto raccomanda alla Commissione una serie di interventi politici per superare le barriere che impediscono ai consumatori di mangiare in modo più sano e sostenibile, con l’obiettivo di integrare la strategia Farm to Fork.
Quello che consumiamo a tavola ha un impatto sull’ambiente molto più grande di quanto si possa immaginare. Per questo, affinché l'Europa raggiunga i suoi obiettivi di salute e sostenibilità, il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo nella vita di tutti i giorni deve cambiare. Infatti, oltre ad un notevole impatto ambientale, una dieta di scarsa qualità genera anche un forte rischio di malattie e obesità: in Europa 6 adulti su 10 sono sovrappeso.
Per far fronte a questi problemi, è fondamentale che la nostra dieta si orienti verso ingredienti di origine vegetale, limitando, invece, le carni rosse, il sale, gli zuccheri aggiunti e i prodotti animali ad alto contenuto di grassi.
Fino a questo momento l’azione dell’UE nell’ambito del consumo sostenibile del cibo è stata meramente informativa, con l’obiettivo di fornire ai cittadini gli strumenti teorici per capire l’impatto sull’ambiente e sulla salute di ciò che mettono ogni giorno sulle loro tavole. Tuttavia, questa azione non basta più, e il motivo è semplice: la scelta di mettere nel proprio carrello della spesa alcuni prodotti alimentari e non altri non è puramente razionale, ma condizionata da molti fattori, quali la disponibilità e il prezzo degli alimenti, che la globalizzazione ha reso quasi del tutto slegati da una qualunque stagionalità.
L’obiettivo dell’Unione, dunque, deve evolvere, pensando a come liberare il consumatore dalla responsabilità personale di fare scelte sostenibili, rendendo queste facili e accessibili. Ciò richiederà incentivi, informazioni e politiche vincolanti che disciplinino tutta la filiera della produzione e della distribuzione alimentare.
Le principali raccomandazioni del Meccanismo di consulenza scientifica riguardano:
- I prezzi, poiché le misure con un impatto diretto sulla vita del cittadino, come la determinazione del prezzo dei prodotti in base al loro impatto ambientale e la riduzione delle tasse sulle alternative sane e sostenibili, sono quelle più efficaci.
- La disponibilità e visibilità dei prodotti, con la raccomandazione di esporre le opzioni alimentari sane e sostenibili in luoghi ben visibili, limitando, al contrario, la pubblicità di alimenti non salutari o non sostenibili.
- La composizione degli alimenti: è fondamentare ridurre il contenuto di grassi, zuccheri e sale dai prodotti, favorendo alternative a base vegetale.
- L’etichettatura degli alimenti per indicarne l'impatto sulla salute, invece, ha un effetto da basso a moderato.
- L’ambiente sociale è un fattore da tenere profondamente in considerazione: l'influenza del gruppo è un vettore fondamentale per la diffusione di buone pratiche alimentari.
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