Nella giornata di lunedì 22 marzo 2021 è stata pubblicata la prima relazione semestrale dell’impatto del regolamento SURE adottato dal Consiglio europeo il 19 maggio 2020 in risposta allo scoppio della pandemia.
SURE, che prevedeva 100 miliardi di € concepiti per proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dal coronavirus, è riuscito a diminuire il grave impatto socioeconomico della crisi pandemica e sta contribuendo a fare in modo che l'aumento della disoccupazione in tempo di crisi sia decisamente minore rispetto a quello registrato durante la crisi finanziaria mondiale.
Dalla valutazione emerge che SURE ha sostenuto tra i 25 e i 30 milioni di persone nel 2020 e che tra 1,5 e 2,5 milioni di imprese hanno beneficiato dello strumento per mantenere i propri dipendenti. La relazione riguarda inoltre le operazioni di assunzione e concessione di prestiti per finanziare il regolamento.
Il Commissario per l’Economia Paolo Gentiloni ha dichiarato: "Il programma SURE ha avuto un ruolo cruciale nel proteggere i lavoratori dipendenti e autonomi dagli effetti peggiori dello shock economico causato dalla pandemia (…) Nell'attesa dell'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, SURE offre un esempio incoraggiante di ciò che la solidarietà europea può fare per i nostri cittadini."
Il 4 marzo l’UE ha presentato una raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) in seguito alla crisi da COVID-19, la quale mira alla creazione di un approccio strategico per passare gradualmente dalle norme di emergenza adottate durante la crisi pandemica per conservare i propri posti di lavoro alle nuove misure fondamentali per una ripresa sicura.
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