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05.03.2025 - Europe Direct

ReArm UE: la proposta di Ursula von der Leyen per potenziare le capacità militari del continente

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato ieri a Bruxelles, a due giorni dal vertice straordinario sulla difesa che si terrà giovedì 6 marzo, la sua proposta “ReArm Europe”, un massiccio piano da 800 miliardi destinato a potenziare le capacità militari del continente di fronte alle crescenti tensioni internazionali e al progressivo disimpegno americano.

“Viviamo un momento storico epocale e pericoloso. Non c'è bisogno di descrivere la grave natura delle minacce che dobbiamo affrontare o le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se tali minacce dovessero realizzarsi”, afferma la Presidente von der Leyen. La questione non è più se la sicurezza dell'Europa sia minacciata in modo molto concreto o se l'Europa debba assumersi maggiormente la responsabilità della propria sicurezza; la vera domanda è se l'Europa è pronta ad agire con la stessa determinazione che la situazione impone e se è pronta e capace di agire con la velocità e l'ambizione necessarie. Nei vari incontri delle ultime settimane - l'ultimo due giorni fa a Londra - la risposta delle capitali europee è stata tanto clamorosa quanto chiara. Siamo in un'epoca di riarmo e l'Europa deve incrementare massicciamente la spesa per la difesa, sia per rispondere all'urgenza a breve termine di agire e sostenere l'Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumerci una maggiore responsabilità per la nostra sicurezza europea.

La Presidente ha scritto una lettera ai leader in vista del Consiglio europeo di giovedì, nella quale ha illustrato il piano ReArm Europe. Questa serie di proposte si concentra su come utilizzare tutte le leve finanziarie a disposizione per aiutare gli Stati membri ad aumentare rapidamente e significativamente le spese per le capacità di difesa. La proposta si articola in cinque parti:

  • La prima parte di questo piano consiste nel liberare l'uso dei finanziamenti pubblici per la difesa a livello nazionale. Gli Stati membri devono investire di più nella propria sicurezza se hanno lo spazio fiscale necessario e l’UE deve metterli in condizione di farlo. Per questo motivo verrà proposta a breve l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale del Patto di stabilità e crescita. Essa consentirà agli Stati membri di aumentare in modo significativo le spese per la difesa senza far scattare la procedura per i disavanzi eccessivi;
  • La seconda proposta sarà un nuovo strumento che fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nel settore della difesa. Si tratta fondamentalmente di “spendere meglio - e di spendere insieme”, come afferma la Presidente von der Leyen. Ad esempio, per finanziare la difesa aerea e missilistica, i sistemi di artiglieria, i missili e le munizioni, i droni e i sistemi anti-drone, ma anche altre esigenze, come la cibernetica e la mobilità militare. Naturalmente, con questo equipaggiamento, gli Stati membri possono aumentare in modo massiccio il loro sostegno all'Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi e la frammentazione, aumenterà l'interoperabilità e rafforzerà la nostra base industriale di difesa;
  • Il terzo punto è l'utilizzo del potere del bilancio dell'UE, al fine di indirizzare più fondi verso gli investimenti nel settore della difesa. Per questo motivo verranno proposte ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri che decideranno, se vogliono utilizzare i programmi della politica di coesione, di aumentare la spesa per la difesa;
  • Il quarto punto mira al coinvolgimento del settore finanziario privato nel rafforzamento della difesa europea. La Commissione modificherà le attuali normative finanziarie per abbattere le barriere tra mercati nazionali e facilitare gli investimenti transfrontalieri nel settore militare. L'obiettivo è creare un ambiente più favorevole in cui banche, fondi pensione, compagnie assicurative e altri investitori possano finanziare le aziende europee che producono equipaggiamenti per la difesa;
  • Infine, il quinto punto prevede il coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti (Bei) nel finanziamento della difesa. La Bei, diversa dalla Banca centrale europea (Bce), è l'istituzione dell'Ue dedicata ai prestiti per progetti di sviluppo e opera come banca pubblica per investimenti a lungo termine. Ha attualmente nel suo statuto limitazioni esplicite che impediscono investimenti nel settore militare. Il piano propone di modificare queste restrizioni, permettendo alla banca di supportare l'industria della difesa con prestiti agevolati e garanzie.

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