Nel 2022 più di 20 000 persone hanno perso la vita sulle strade dell’UE: la maggior parte di queste erano pedoni, ciclisti e motociclisti. Per questo il 1° marzo la Commissione ha presentato alcune proposte per aggiornare le norme sulle patenti di guida. Queste nuove norme nascono con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e supportare l’Unione nel raggiungimento dell’obiettivo della Vision Zero Initiative nel quadro strategico dell'UE per la sicurezza stradale 2021-2030: non avere morti sulle strade dell’Unione europea entro il 2050.
La proposta modifica il diritto dell'UE vigente e si ispira a buone pratiche già in vigore in diversi Stati membri. Obiettivo chiave delle nuove norme sarà il miglioramento della sicurezza stradale, con misure che includono:
- Un periodo di prova di almeno due anni per i conducenti alle prime armi dopo aver superato il test;
- Tolleranza zero sulla guida in stato di ebbrezza;
- Adattamento della formazione e dei test per i conducenti al fine di prepararli in maniera opportuna alla presenza di utenti vulnerabili su strada (in particolare pedoni e ciclisti, che nell’ottica della promozione di una mobilità più sostenibile in tutta l’UE aumenteranno molto nei prossimi anni);
- Una valutazione più mirata dell'idoneità medica dei conducenti;
- Invito all’aggiornamento costante delle conoscenze di guida degli utenti, per permettere loro di stare al passo con gli sviluppi tecnologici.
Inoltre, per semplificare il riconoscimento delle patenti di guida tra gli Stati membri, la Commissione ha proposto l'introduzione di una patente di guida digitale, la quale ne renderà molto più semplice la sostituzione e il rinnovo.
L’applicazione di queste nuove norme terrà strettamente conto della transizione verso veicoli ad emissioni zero, e si trasmetteranno ai neopatentati anche conoscenze utili in merito, ad esempio insegnando loro come lo stile di guida abbia un impatto sulle emissioni prodotte.
Nonostante le attuali regole UE sull'applicazione transfrontaliera delle norme stradali garantiscano che i trasgressori non residenti non rimangano anonimi, nel 2019 circa il 40% delle infrazioni transfrontaliere è stato commesso impunemente, per mancata identificazione del trasgressore o per mancano pagamento della multa. Per evitare che questo si verifichi ancora la Commissione ha proposto di rafforzare la collaborazione nazionale con le autorità preposte all'applicazione della legge coinvolte nelle indagini sulle infrazioni, garantendo così la parità di trattamento tra i trasgressori residenti e non residenti.
Per quanto riguarda le infrazioni, la legge attualmente in vigore copre solo alcune delle violazioni al codice della strada più frequenti e gravi, mentre la Commissione propone di ampliarne la copertura, inserendovi anche:
- non mantenere una distanza sufficiente dal veicolo che precede;
- sorpasso pericoloso;
- parcheggio pericoloso;
- attraversamento di una o più linee bianche continue;
- guida contromano;
- mancato rispetto delle norme sull'uso dei corridoi di emergenza;
- uso di un veicolo sovraccarico.
Le leggi aggiornate saranno allineante con le regole UE sulla protezione dei dati personali (GDPR e LED) e garantiranno il rispetto dei diritti delle persone accusate di infrazione, mantenendo il diritto dei non residenti a un ricorso effettivo e a un processo equo, alla presunzione di innocenza e alla difesa. Per garantirne la trasparenza, inoltre, sarà istituito un portale informatico dedicato, che consentirà ai cittadini di accedere facilmente alle informazioni sulle norme di sicurezza stradale in vigore in ogni Stato membro e, nel tempo, di pagare direttamente le multe.
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