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13.02.2012 - Urbanistica

Uscito il programma del VII Convegno Internazionale ReCS "Rappresentare l'Italia"

È uscito il programma del VII Convegno Internazionale della ReCS - Rete Città Strategiche dal titolo “Rappresentare l’Italia”, che si terrà giovedì 1 e venerdì 2 marzo 2012 presso lo Spazio Incontri della Fondazione CRC. 

Il Convegno, promosso da associazione Rete Città Strategiche, Comune di Cuneo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, con la collaborazione scientifica della Fondazione di Ricerca IRSO di Milano e del Master in Sviluppo Locale MASL del COREP di Torino, ospiterà prestigiosi e autorevoli relatori che presenteranno i risultati di una ricerca, realizzata con il sostegno della Fondazione CRC e del Ministero delle Infrastrutture, rivolta all’analisi delle strategie utili ad affrontare le sfide dell’Europa del 2020 dal punto di vista dello sviluppo delle città e dei territori.

Il tema del Convegno internazionale nasce infatti intorno alla domanda: come rappresentare l’Italia in una fase di crisi globale, di difficoltà istituzionale e di dilemmi aperti sulle strategie di integrazione e di sviluppo dell’Europa?
La risposta è affidata al punto di vista delle città e dei territori, e in particolare di quelli che svolgono un ruolo attivo di programmazione strategica dello sviluppo. Essi intendono offrire nuovi elementi analitici per rappresentare l’Italia del Nord, del Centro, del Sud nella nuova difficile fase, e discutere le strategie che si confrontano (e le possibili alternative aperte) per affrontare la prossima cornice dell’Europa 2020.
Il tema di un’Italia della competitività (il Centro-Nord del Paese) e di un’Italia della convergenza (il Mezzogiorno) viene proposto dal punto di vista di due macroregioni che presentano profili diversi. Entrambe devono fare i conti con problemi strutturali. Il Paese nel suo complesso non cresce: il Pil reale è cresciuto nel decennio 2000-2010 al tasso di +0,25%.
Il Centro-Nord sconta un problema di inefficienza del sistema e di mancata integrazione e governance dei principali nodi che permettono di essere competitivi in Europa: infrastrutture materiali e immateriali del tutto inadeguate, capitale umano non all’altezza delle sfide globali, insufficiente quantità e qualità della ricerca, forte consumo di risorse ambientali. Il Mezzogiorno si confronta con un persistente divario, la mancata soluzione di nodi strutturali e di cornice di legalità, una spesa pubblica elevata e inefficiente, un forte degrado del territorio, una marginalità nei grandi flussi mediterranei.
Eppure, entrambe le macroregioni hanno opportunità da sviluppare. Il Nord come piattaforma produttiva che fa dell’Italia il secondo grande Paese manifatturiero europeo dopo la Germania, e di servizi avanzati grazie ad una rete di città centrata sulla glocal city milanese; il Mezzogiorno come possibile crocevia di scambi e di relazioni trans-mediterranee verso Paesi in crescita economica e politica sulla sponda Sud, di valorizzazione delle ingenti risorse naturali e culturali, di sviluppo sostenibile.
Il Convegno metterà a fuoco le opportunità e le criticità, indicherà le priorità strategiche, per una visione unitaria di come l’Italia potrà “stare in Europa”.
Competitività e convergenza sono termini da qualificare e in parte da ridefinire. La competitività deve essere letteralmente una “richiesta comune” finalizzata alla crescita dell’intero sistema e non solo di alcune sue parti. La convergenza non può essere vista come rincorsa ad un modello unico di sviluppo ma come ricerca di proprie vocazioni e sentieri di crescita.
Entrambi i termini vanno proposti come parti di un unico obiettivo della crescita complessiva e della coesione dell’Italia.
Il Convegno internazionale intende proporre il quadro europeo come cornice ineludibile per l’Italia. L’Unione Europea attraversa un periodo di grande criticità che richiede risposte integrate di politica economica, fiscale, sociale, culturale, infrastrutturale. Il superamento della crisi impone visioni che vadano oltre il semplice coordinamento interstatale. In questo, macroregioni emergenti possono fornire una nuova articolazione per politiche place-based, e città e reti di città possono essere la trama di uno sviluppo basato sulla formazione di valore economico e sulla valorizzazione della società europea.

ReCS-Rete delle Città Strategiche è l’associazione che unisce oggi circa 40 città diffuse su tutto il territorio nazionale. Sono realtà che hanno scelto la pianificazione strategica come strumento per sostenere lo sviluppo, attraverso un modo di governare più condiviso con la pluralità degli attori sul territorio e a sostegno delle risorse locali.

Attualmente la Città di Cuneo, nella persona del Sindaco Alberto Valmaggia, presiede l’ Associazione ReCS, mentre il Comitato di Coordinamento della Rete è composto dalle città di Cuneo, Barletta, Cagliari, Pesaro, Rimini, Sassari e Venezia.