Giovedì 7 novembre p.v., alle ore 17, nelle sale del Museo Casa Galimberti di Cuneo (piazza Galimberti, 6) verrà presentato il libro di Laura Dalmasso, “Don Costanzo Demaria - Un prete partigiano” Fusta Editore, che ha ricevuto il patrocinio dell'ANPI.
Il libro narra il triste epilogo della vita di Don Demaria, parroco di S. Chiaffredo Busca, fucilato dalle Brigate Nere il 14 settembre 1944, con i giovani Luigi Ardissone e Bartolomeo Lerda entrambi di 23 anni.
Don Demaria, dopo l’8 settembre 1943 non aveva avuto dubbi in merito all’appoggio del Movimento di liberazione: la canonica era diventata un punto strategico per i passaggi di informazioni e per gli approvvigionamenti di generi di prima necessità. Lo stesso nipote adottivo era entrato a far parte della Resistenza, appoggiato oltre che dal parroco anche da alcune famiglie ivi residenti.
Queste scelte non erano sfuggite al governo fascista che, in più di un’occasione, aveva cercato di cogliere in fallo il prete partigiano ma egli, grazie al suo atteggiamento scaltro ed astuto, riuscì, fino a quel tragico episodio, a fuggire. Con il sacrificio della sua vita e di quello di due giovani innocenti, don Demaria offre una testimonianza di pastore che, anche di fronte alla tempesta più violenta, non cessa di vivere la sua fede forte ed arriva ad offrire la sua vita in cambio di quella dei suoi compagni di sventura. Egli fino all’ultimo combatte con l’arma della Fede.
Il libro evidenzia che il loro sacrificio non è stato vano e che come cittadini abbiamo il dovere di fare memoria, in quanto il fiore della libertà può appassire, ma se ha radici non muore e rinasce a nuova vita.
Questo episodio veniva raccontato all’autrice del libro dal padre quando era una bambina. Il genitore lo raccontava spesso come se, attraverso la narrazione ripetuta, sperasse di cogliere il significato e il senso di tale ferocia: a sua volta allora bambino era consapevole del fatto che Don Demaria fosse impegnato nell’aiuto e nel sostegno dei partigiani, ma non riusciva a vedere la correlazione che ci poteva essere tra una pagnotta di pane donata e la perdita della vita in modo così brutale.
Attraverso questa semplice ricerca sui fatti del 14 settembre 1944 e sulla figura di Don Demaria l’autrice ha avuto la possibilità di utilizzare la scrittura per riprendere ciò che la vita le aveva tolto: essendo venuti a mancare a distanza di un anno entrambi genitori ha sentito il bisogno di cercare e di ricomporre questa vicenda per guardare a viso aperto il dolore, per scoprire l’infinito che ognuno di noi ha in sè.
Dialoga con l’autrice Paolo Cattero.
L’appuntamento è per giovedì 7 novembre 2024 alle ore 17 al Museo Casa Galimberti, piazza Galimberti 6.
L’evento è ad accesso libero, non è prevista prenotazione.
Info: Comune di Cuneo | Museo Casa Galimberti | museo.galimberti@comune.cuneo.it | tel. 0171.444801