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Educazione alla pace

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L'educazione alla pace comincia a diffondersi verso la fine degli anni 1970. Una delle esperienze più significative è stata quella del Gruppo insegnanti nonviolenti che dal 1982 al 1988 si è ritrovato ogni estate a Barbiana, nel luogo dove aveva operato don Lorenzo Milani con la sua scuola popolare, per promuovere l’educazione alla pace nelle scuole e in altri contesti educativi.
La pratica dell’educazione alla pace si è in seguito diffusa a vari livelli dando luogo a convegni, seminari, Scuole di Pace, fino alla istituzione di Corsi di laurea per Operatori di Pace (Firenze) oppure in Scienze della Pace (Pisa), a partire dal 2001.
Su proposta di venti premi Nobel per la Pace, le Nazioni Unite decisero di proclamare i primi dieci anni del XXI secolo “Decennio per lo sviluppo di una cultura di pace e nonviolenza per le bambine e i bambini del mondo”. Nel settembre 2007 si è svolto a Boves uno dei convegni organizzato dalla sezione italiana del coordinamento internazionale sorto per promuovere iniziative in tutti i paesi del mondo.


Ma che cosa si intende per educazione alla pace?

Partendo da un concetto di pace intesa non solo come assenza di guerra (pace negativa), ma da una concezione di pace positiva, ovvero di nonviolenza, l’educazione alla pace
è uno strumento di intervento:

• che si colloca in una prospettiva di stretta relazione con la ricerca, da un lato, e con l’azione, dall’altro (educazione-ricerca-azione per la pace)

• che intende sviluppare la consapevolezza delle relazioni tra le persone dal livello interiore a quello interpersonale e internazionale, nel passato, nel presente e nel futuro

• che si propone di tradurre la nonviolenza in una esperienza di vita, nelle scelte personali quotidiane (consumi, modo di vivere, vita civile e partecipazione politica), a partire dalla consapevolezza delle sfide che il mondo contemporaneo ci pone;

• che si propone di sviluppare le seguenti competenze per la trasformazione costruttiva dei conflitti:
- decentramento e prospettiva relazionale
- empatia e ascolto attivo
- comunicazione nonviolenta ed efficace
- dialogo
- creatività

• che ha come finalità la formazione di personalità nonviolente le cui caratteristiche sono: ripudio della violenza, capacità di identificare la violenza in tutti i suoi aspetti; empatia e compassionevolezza; rifiuto di strutture autoritarie; fiducia negli altri; disposizione al dialogo; mitezza; coraggio; abnegazione; pazienza.

Nel cuneese l'educazione alla pace è particolarmente seguita, oltre che dalle note scuole di pace di Boves e Bra, dal Club Unesco Cuneo che fu il primo a essere costituito in Italia, nel 1962, per promuovere la cultura della pace e della nonviolenza secondo le direttive elaborate dall'UNESCO.
Le esperienze proposte da questi gruppi si rivolgono a tutte le fasce di età e propongono metodologie attive che utilizzano giochi di ruolo, di simulazione, di cooperazione e “laboratori della nonviolenza” dove si apprendono tecniche di mediazione dei conflitti.