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Ernesto Balducci (1922-1992)

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Sacerdote, insegnante, scrittore, promotore di molte iniziative di pace e solidarietà

Nasce il 6 agosto 1922 in un piccolo paese di minatori sul monte Amiata, Santa Fiora, in provincia di Grosseto. Riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1945 ed è destinato a Firenze, dove collabora con Giorgio La Pira grazie al quale si interessa alle tematiche sociali e politico-culturali, facendo esperienza diretta con i più poveri. Nel 1958 fonda la rivista “Testimonianze”, per promuovere una fede fondata sulla testimonianza, ispirandosi ai Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld. La censura romana del Santo Uffizio colpisce le iniziative di La Pira, considerate troppo innovatrici, e allontana i suoi collaboratori: Balducci è mandato prima a Frascati, poi a Roma e ciò gli permette di seguire da vicino i lavori del Concilio. In quegli anni è bersaglio di molte polemiche a causa delle sue prese di posizione: subisce un processo per la difesa dell’obiezione di coscienza e viene isolato dal mondo cattolico. Nel 1965 ritorna alla Badia Fiesolana, profondamente deluso per un mancato rinnovamento della Chiesa. Dalla metà degli anni ’70, promuove numerose iniziative culturali e nel 1986 fonda la casa editrice “Edizioni Cultura della Pace”, presso la quale pubblica molti dei suoi lavori. È sua l'immagine dell' “L’uomo planetario”, colui che va incontro alle diversità e realizza un’evoluzione nell’umano e nella pace nel segno dell' “apertura dell’uomo all’uomo come condizione del proprio essere, della collaborazione come condizione del proprio sviluppo, della solidarietà dell’intera specie come condizione del suo essere persona”.
Muore il 25 aprile 1992 in un incidente stradale.


David Maria Turoldo (1916-1992)
Sacerdote, frate dei Servi di Maria, poeta

Giuseppe Turoldo nasce a Coderno di Sedegliano il 22 novembre 1916. Dopo alcuni anni di formazione presso l’ordine mendicante religioso dei Servi di Maria (che lui definiva “mendicanti d’amore”), nel ’35 assume il nome di fra David Maria. Nel ’40 viene ordinato sacerdote e per quindici anni tiene la predicazione domenicale nel duomo di Milano impegnandosi in ambiti diversi: predicazione, scritture, resistenza, assistenza ai poveri e a Nomadelfia. Fonda il centro culturale “Corsia dei Servi” e alterna l’attività culturale alla testimonianza civile e politica, di predicatore e soprattutto di poeta.
Durante la Resistenza fonda una rivista antifascista clandestina, “L’Uomo”, dove pubblica le sue prime poesie. Per i suoi scritti anticonformisti, viene chiamato “coscienza inquieta della Chiesa”. Per la severità con cui interpreta il Vangelo di fronte alla borghesia milanese, Pio XII lo allontana da Milano e lo invia all’estero. A metà degli anni ’60 si trasferisce nella comunità dei Servi di Maria a Fontanella, vicino a Sotto il Monte, paese natale di papa Giovanni XXIII. Turoldo ha stima e fiducia per il cammino dell’uomo promosso dal Papa buono e dal Concilio Vaticano II e s’impegna per una “ricomposizione” indicata dal vangelo. L’obbedienza al servizio all’uomo e alla solidarietà si realizza nella sua attività di prosatore prolifico e pungente e di notista con rubriche fisse su giornali e riviste. Denuncia tutti i soprusi, soprattutto istituzionali ed economici, e si fa voce degli oppressi, anche di quelli più lontani, per la libertà e la giustizia.
Nel suo testamento spirituale, scritto nel 1986, ringrazia i suoi “tre amori” con l’aiuto dei quali ha saputo superare ogni difficoltà: gli amici laici, i confratelli e i poveri (che lui chiamava “mie radici e mio sangue” e “la mia gente”). Dopo una lunga malattia muore nel 1992.
Tra i suoi messaggi ricordiamo l'invito alla povertà: “presenza profetica della storia”, fonte di ricchezza interiore, fondata sulla libertà da se stessi, di attenzione all’essenziale, capace quindi di cogliere una priorità di valori. È in nome della povertà intesa come libertà che gli uomini rinunciano a possedere e diventano capaci di convivenza fraterna.


Antonio Bello
Vescovo, poeta, operatore di pace

Antonio Bello, noto come don Tonino (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993), è stato un vescovo cattolico italiano, noto per il suo impegno per i problemi della pace.
Dopo gli studi in seminario, fu ordinato sacerdote l'8 dicembre 1957.
Il suo ministero episcopale, sin dagli esordi, fu caratterizzato dalla rinuncia a quelli che considerava segni di potere e da una costante attenzione agli ultimi. Sua la definizione di "Chiesa del grembiule" per indicare la necessità di farsi umili e contemporaneamente agire sulle cause dell'emarginazione.
Nel 1985 succede a monsignor Luigi Bettazzi nel ruolo di guida di Pax Christi, il movimento cattolico per la pace. In questa veste fece diversi incisivi interventi, come quelli contro il potenziamento dei poli militari di Crotone e Gioia del Colle, e contro l'intervento bellico nella Guerra del Golfo, tanto da essere accusato di istigazione alla diserzione.
Nel settembre 1990 fondò a Molfetta (Bari) la rivista mensile Mosaico di Pace.
Benché già molto sofferente, il 7 dicembre 1992 partì insieme a circa cinquecento volontari da Ancona verso la costa dalmata dalla quale iniziò una marcia che li condusse dentro Sarajevo, da diversi mesi sotto assedio serbo a causa della guerra civile.
Morì poco dopo a Molfetta, il 20 aprile 1993.
Il 27 novembre 2007 la Congregazione per le Cause dei Santi ha avviato il processo per la sua beatificazione.