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Dall'obiezione di coscienza al servizio civile

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Dopo l'approvazione della legge sull'obiezione di coscienza viene fondata a Roma, il 21 gennaio 1973, la LOC (Lega Obiettori di Coscienza) con la partecipazione, alla Presidenza, di Ernesto Balducci, Marco Pannella, Sergio Canestrini, Roberto Cicciomessere, Pietro Pinna.
Nei mesi successivi, il Comune di Castelmagno (Cuneo) sarà il primo comune italiano ad attivare una convenzione con il Ministero della Difesa per avere obiettori di coscienza in servizio civile, che sapranno farsi accogliere con entusiasmo dalla popolazione locale.
Comincia intanto il primo corso autogestito di formazione per obiettori presso la Comunità di Capodarco di Fermo (Ascoli Piceno), ma occorrerà attendere quattro anni, sino al 28 novembre 1976, perché vengano emanate le norme di attuazione della legge 772/72 e precettati dal Ministero della Difesa i primi 500 obiettori.
Sino al 1979 gli obiettori rimasero limitati a poche centinaia, a causa della scarsissima informazione sulla legge. Poi in concomitanza con il convenzionamento di alcuni grandi enti a livello nazionale (ARCI, Caritas, Comuni) il numero crebbe tanto da intasare gli Uffici del Ministero della Difesa, che si preoccupò di evadere per tempo le pratiche con una circolare detta dei "26 mesi" con la quale si potevano ‘scontare’ ai fini del congedo i mesi in più oltre i sei mesi di attesa per la partenza previsti dalla legge. L’effetto di questa circolare sull’immagine degli obiettori e del servizio civile fu a dir poco devastante, poiché numerosissimi giovani ne approfittarono per svolgere solo pochi mesi di servizio o addirittura per ricevere il congedo senza aver prestato un solo giorno di servizio. La circolare non sortì nemmeno l’effetto di evadere le pratiche arretrate, poiché il numero delle domande crebbe fino a 10.000 l’anno. La risposta degli obiettori alla circolare dei "26 mesi" fu di estrema responsabilità: per dimostrare praticamente la serietà del proprio impegno, diversi obiettori scelsero l’autoprecettazione, ossia iniziarono il servizio civile allo scadere dei sei mesi previsti dalla legge terminandolo regolarmente dopo 20 mesi con l’autocongedo ed affrontando le relative conseguenze penali.

Il 21 luglio 1982 nasce il Coordinamento Enti servizio civile (CESC), quale interlocutore istituzionale per i rapporti tra gli enti convenzionati che impiegano obiettori di coscienza e Ministero della Difesa.
Il 24 maggio 1985 con la sentenza n. 164, la corte Costituzionale afferma la pari dignità tra servizio militare e servizio civile da considerare entrambi come forme di difesa della Patria.
Il 2 giugno 1988, viene costituita la Consulta nazionale Enti per il Servizio Civile (C.N.E.S.C.); vi aderiscono ARCI, Caritas, CENASCA-CISL, CESC, ENAIP-ACLI, Ispettorie Salesiane, Italia Nostra e WWF.
Il 31 luglio 1989 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 470 riconosce l’illegittimità degli 8 mesi in più, il servizio civile è equiparato per durata al servizio militare. Da questo momento il numero degli obiettori di coscienza aumenta in modo considerevole.
Il 25 luglio 1991 la Camera dei Deputati approva la nuova legge di riforma della legge n.772/72. Il testo è inviato al Senato.
Il 15 dicembre 1991 la C.N.E.S.C. e la L.O.C. lanciano la Prima Giornata Nazionale dell'Obiezione di Coscienza e del Servizio Civile.
Nel 1992 alcuni obiettori di coscienza dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, sensibili alle sofferenze create dalla guerra nei Balcani che imperversava a poche centinaia di chilometri sull'altra sponda dell'Adriatico, iniziarono a trascorrere alcuni periodi nei campi profughi della Croazia.
1992 Approvazione a larga maggioranza del testo unificato già licenziato dalla Camera nel luglio 1991. L’11 Febbraio, il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, scioglie le Camere e il giorno successivo rinvia, a norma dell’articolo 74, alle Camere il testo approvato dal Parlamento.
Nel 1995 la riforma della Legge 772 viene approvata dal Senato, ma non dalla Camera dei Deputati. La riforma, quindi, rimane bloccata e la gestione del Servizio Civile e degli obiettori di coscienza continua con sempre maggiori difficoltà.
Il 15 luglio 1998 viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova legge sull'obiezione di coscienza, la 230/98.
Il 17 novembre 2000 viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 331 Norme per l'istituzione del servizio militare professionale, che porterà alla sospensione della leva obbligatoria e quindi del servizio civile, da gennaio 2005.
Il 6 marzo 2001 viene approvata la legge che istituisce il Servizio Civile Nazionale su base volontaria. Con questa legge, ragazzi e ragazze dai 18 ai 26 anni (successivamente 28 anni) possono scegliere di fare un’esperienza di 12 mesi in progetti di servizio civile. Il servizio civile volontario eredita da quello sostitutivo finalità e valori, permettendo a numerosi giovani di impegnarsi nei campi della solidarietà e della cooperazione, dei servizi alla persona e alla educazione alla pace, di partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio del paese, con particolare riguardo ai settori ambientale, storico-artistico, culturale e della protezione civile. Questa esperienza cresce costantemente nei numeri sino al 2006, poi la drastica riduzione della copertura economica provoca una costante diminuzione dei posti a bando, mettendo seriamente a rischio il proseguimento di questa importantissima esperienza.