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I ragazzi della Rosa Bianca

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Il gruppo studentesco della Rosa Bianca, attivo principalmente a Monaco di Baviera tra il giugno del 1942 e il febbraio 1943, è uno dei più conosciuti movimenti di resistenza al regime nazista, pur non essendo tra i più organizzati e “politicamente” importanti.
Il gruppo – composto dai fratelli Hans e Sopfia Scholl, Christoph Probst, Alex Schmorell, Willi Graf e il Prof. Huber – ha scritto e stampato nel corso di 8 mesi sei volantini di resistenza al regime, diffondendoli in parecchie migliaia di ciclostilati.
La fama della Rosa Bianca si è propagata subito dopo gli eventi che hanno portato alla scoperta del gruppo, all’arresto, al processo e alla esecuzione capitale dei suoi leader, a cominciare proprio da Hans e Sophia Scholl, ghigliottinati il 22 febbraio 1943. Il piccolo gruppo di studenti ha condiviso un percorso comune di presa di coscienza dell’ubriacatura e dell’inganno hitleriano, di rifiuto critico del nazionalsocialismo e di opposizione nonviolenta alla dittatura.
In questa seppure breve ma intensissima stagione resistenziale, i giovani componenti della Rosa Bianca, hanno tentato di riaccendere la sensibilità del popolo tedesco contro gli orrori e le brutalità commesse dal governo nazionalsocialista, denunciando la complicità del silenzio, l’acquiescenza passiva di fronte alla criminalità organizzata dal regime hitleriano, scegliendo la “parola nuda come arma di resistenza”.
“Per un popolo civile non vi è nulla di più vergognoso che lasciarsi “governare”, senza opporre resistenza, da una cricca di capi senza scrupoli… ogni singolo cosciente della propria responsabilità… deve… opporsi al flagello dell’umanità, al nazionalsocialismo e ad ogni sistema simile di stato assoluto… Fate resistenza passiva, ovunque voi siate… Non dimenticate che ogni popolo merita il governo che tollera!” (Dal 1° volantino della Rosa Bianca)