Menu di scelta rapida

La Società delle Nazioni

Link alla versione stampabile della pagina corrente

Siamo alla fine della prima guerra mondiale. Una guerra che molti avevano sperato breve e limitata, si era conclusa dopo più di quattro anni con un bagno di sangue e più di 10 milioni di morti. L'Europa è a pezzi. L'altissimo prezzo umano ed economico della guerra, la logica della resa “senza condizioni” imposta ai vinti attraverso i vari Trattati di pace, l'emergere dell'esaltazione dei nazionalismi e degli egoismi nazionali, ponevano seri ostacoli alla ricomposizione delle relazioni internazionali e soprattutto alla prospettiva di una solida pace in Europa.
Ancor prima della fine dichiarata della guerra, il Presidente americano Woodrow Wilson, nell'intento di evitare il ripetersi di una simile carneficina, propone i famosi quattordici punti per promuovere la pace internazionale e la democrazia. Il 29 aprile 1919 nasce così il Patto della Società delle Nazioni, Patto che verrà incluso in tutti i Trattati di pace. La Società delle Nazioni introduce un clima nuovo nelle relazioni internazionali, anche se il suo assetto istituzionale e organizzativo ne rivela, fin dall’inizio, tutti i limiti e le debolezze.
La Società delle Nazioni tenne la sua prima conferenza a Ginevra il 15 novembre 1920, alla quale erano presenti 42 nazioni.
L'Articolo 10 del Patto, statuiva che “I Membri della Società si impegnano a rispettare e a proteggere contro ogni aggressione esterna, l'integrità territoriale e l'attuale indipendenza politica di tutti i Membri della Società”.
La Società delle Nazioni venne sciolta nel 1946, anche se aveva di fatto smesso di svolgere attività politica fin dal 1939.
Dal 1919 al 1946, nuove bufere si erano abbattute sull'Europa. Una seconda guerra mondiale, a distanza di una ventina d'anni dalla prima, aveva con ancor maggior violenza, ridotto l'Europa in cenere e macerie.