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La nascita dell'idea federalista: Giuseppe Mazzini - Carlo Cattaneo

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L'idea di un'Europa unita ha una lunga storia che inizia con la formazione dei moderni Stati nazionali.
Negli anni turbolenti che precedono l'unità d'Italia, spiccano per la loro lungimiranza alcuni personaggi nei cui pensieri, nei loro scritti e nel loro forte impegno politico appare già, con forza, la necessità di un'Europa unita e l’impegno di lottare per la sua attuazione.


Giuseppe Mazzini

Nato a Genova nel 1805, Giuseppe Mazzini si affiliò ben presto alla carboneria. Imprigionato nel 1830 a Savona ed esiliato nel 1831, si stabilì in Francia, dove fondò la “Giovane Italia”. Disciolta quest'ultima dopo la fallita spedizione sulla Savoia e il tentativo insurrezionale genovese (1834) Mazzini riparò in Svizzera, dove diede vita alla “Giovine Europa”.
Morì a Pisa nel 1872.


La “Giovine Europa”

Giuseppe Mazzini, fondò l'associazione segreta “Giovine Europa” il 15 aprile 1834, in Svizzera insieme ad altri giovani esuli italiani, polacchi e tedeschi. In un periodo particolarmente tumultuoso della storia fra gli Stati d’Europa. Questi giovani temerari, definitisi “uomini del progresso e della libertà”, volevano soprattutto dar vita al “simbolo della fratellanza dei popoli di sopra alle lotte di esistenza dei singoli stati” (Croce, op.cit. pp. 108-109).
La Giovane Europa rispondeva al convincimento che:
“l'epoca passata, l'epoca che ha finito con la rivoluzione francese, era destinata a emancipare l'uomo, l'individuo, conquistandogli i dogmi della libertà, della eguaglianza, della fratellanza ; l'epoca nuova è destinata a costituire l'umanità (….), non solo nelle sue applicazioni individuali, ma tra popolo e popolo – è destinata a organizzare l'Europa di popoli liberi, indipendenti quanto alla missione interna, associati tra loro a un intento comune, sotto la divisa : libertà, eguaglianza, umanità” (in G. Mazzini, Scritti editi ed inediti, vol. X, Imola 1911, pp 257, 258 - Francesco Traniello - L'Europa e il mondo, 3 - pag.182)
 Mazzini subordinava il concetto di Patria a quello più ampio di Umanità, pensando che il concetto di “nazione” dovesse essere superato da quello di “federazione” fra i popoli europei. Una Federazione fra i popoli avrebbe non solo allentato e poi rimosso le tensioni internazionali, curato le piaghe dei nazionalismi ma avrebbe anche sostenuto lo sviluppo dei popoli più poveri.

Scriveva Mazzini ne “I doveri dell'uomo” (1860) “...Né vi è speranza per voi se non nel miglioramento universale, nella fratellanza fra tutti i popoli dell'Europa e, per l'Europa, dell'Umanità”.

L'Associazione “Giovine Europa” muore nel 1836, con la fine dell'esilio di Mazzini in Svizzera. Scrive tuttavia Mazzini: “La Giovine Europa è morta, o quasi, ma non come fede”.


Carlo Cattaneo

Carlo Cattaneo nasce a Parabiago (Milano) il 15 giugno 1801.
Dopo aver partecipato alle 5 giornate di Milano, nel 1848, fu costretto a fuggire a Lugano, dove morì il 6 febbraio 1869.


Carlo Cattaneo e
gli Stati Uniti d'Europa

Di solida fede liberale, studioso di problemi economici e sociali e convinto del ruolo della scienza e della tecnologia per il progresso morale e materiale dei popoli, Carlo Cattaneo guardava con grande interesse agli esempi degli Stati Uniti e della Svizzera. Egli definì il federalismo come la “teorica della libertà” in quanto in grado di coniugare indipendenza e pace, libertà e unità e la federazione europea come garante della pace in Europa.

Scrisse infatti “Avremo pace vera, quando avremo gli Stati Uniti d'Europa”.