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Il faticoso sviluppo di una nuova coscienza di pace e i Congressi di Ginevra

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Giuseppe Garibaldi ha avuto un ruolo nella storia del movimento per la pace, con il suo famoso appello alle Potenze d'Europa diffuso in seguito alla sanguinosa battaglia di Volturno. Nel suo Memorandum, in dodici punti, auspica che le Potenze siano in grado di giungere ad accordi comuni rinunciando all'utilizzo della violenza nella risoluzione dei contrasti internazionali.
Il 5 maggio 1867, sul «Faro della Loira», compare un articolo, firmato dall’editore Evariste Mangine, che vagheggiava la costituzione della Lega per la Pace e la Libertà. Qualche mese più tardi viene indetto il primo congresso della nuova associazione.
Il I° congresso si svolge dal 9 al 12 settembre 1867 a Ginevra, alla presenza di molte personalità influenti e di 502 massoni di tutte le nazioni. Tra gli italiani sono presenti Saverio Friscia, Giovanni Pantaleo, Giuseppe Ceneri e Giuseppe Garibaldi.
Partecipano anche alcuni anarchici, tra cui Michail Bakunin, il quale aderisce con la seguente motivazione:
«...È passato il tempo dei popoli-messia. Ormai la libertà, la giustizia, la ragione non saranno più monopolio di questa o quella nazione…Molti democratici dell’antica scuola unitaria…pensano ancora oggi che possa bastare l’autonomia comunale e che sia possibile l’organizzazione della libertà con da una parte, i comuni emancipati e, dall’altra, un forte accentramento dello Stato».
A questo evento fa seguito la nascita della "Lega della Pace e della Libertà", diretta prima da Carlo Lemonnier e poi da Ernest Armand.
Un altro contributo di forte condanna delle atrocità e delle sofferenze della guerra è il "Souvenir de Solferino" (Un ricordo di Solferino) di Henry Dunant, medico ginevrino che aveva partecipato al lavoro delle ambulanze nella campagna del 1859.
Sfogliando le pagine di "Un ricordo di Solferino", Henri Dunant spende parole di elogio per le donne di Castiglione delle Stiviere (la località vicino al luogo della battaglia), la cui "benevolenza riservata a tutti quegli uomini di origini così diverse e che sono per esse tutti parimenti stranieri" lo colpì enormemente.
Ben presto strade, piazze, chiese e abitazioni si improvvisarono luoghi di soccorso mentre la confusione aumentava insieme a cadaveri e feriti che continuavano ad arrivare. Come scrive lo stesso Dunant, a Castiglione si mobilitarono tutti: vecchi, bambini e ragazze.
In particolare, appunto, le donne: sfidando pudori, pregiudizi e l'iniziale diffidenza di mariti e fratelli, cominciarono a soccorrere i feriti, sapendo cogliere amorevolmente il dolore "umano" oltre gli stendardi, i contrassegni delle divise e gli incomprensibili idiomi.
"Onore a queste creature caritatevoli, onore alle donne di Castiglione: niente le ha fatte arrestare, niente le ha stancate o scoraggiate e la loro dedicazione modesta non ha tenuto conto alcuno, né di fatiche, né di fastidi, né di sacrifici". Uno straordinario modello di dedizione all'origine delle crocerossine.
"È qui a Castiglione, per quei casi e quelle folgorazioni a cui nessuno nella storia comanda, che Henri Dunant concepì il suo famoso e mitico libretto 'Un ricordo di Solferino', che avrebbe portato alla costituzione di quella vera e propria conquista di civiltà che è la Croce Rossa Internazionale".

In quei giorni, in quei mesi di fuoco, Castiglione fu trasformata letteralmente in un ospedale e Henri Dunant visse un'esperienza che "gli avrebbe cambiato per sempre la vita e che l'avrebbe cambiata per molte tra le
future vittime dell'umanità".
Il racconto di Dunant provoca nell'opinione pubblica una forte commozione, tanto da stimolare la richiesta di provvedimenti di carattere internazionale.
Anche grazie a questi contributi, viene convocato dall'8 al 22 agosto 1884 il Congresso di Ginevra che rappresenta l'atto di nascita della Croce Rossa.