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26.02.2024 - Europe Direct

Dopo due anni, l’UE continua a stare a fianco dell'Ucraina

Era il 24 febbraio 2022 quando le forze russe hanno iniziato un'invasione su vasta scala nello Stato dell'Ucraina, mettendo in discussione le aspirazioni degli ucraini per un futuro migliore e un avvicinamento all'Unione europea. Di fronte a questo attacco ingiustificato contro la libertà, l’autodeterminazione e la democrazia, l'UE si è disposta risolutamente accanto allo Stato aggredito per aiutarlo e accompagnarlo in ogni suo passo.

Negli ultimi due anni, l'UE ha mostrato il suo sostegno al Paese ucraino attraverso azioni internazionali a breve e lungo termine, condannando contemporaneamente la Russia, dichiarata l’unica responsabile della guerra, imponendole continue sanzioni.

L’Unione europea ha contribuito e contribuisce tutt’oggi alla resistenza e alla resilienza dell’Ucraina. Sono stati forniti livelli senza precedenti di assistenza umanitaria, finanziaria e militare, che finora hanno oltrepassato il valore di 88 miliardi di euro, per i quali sono previsti altri 50 miliardi di euro per i prossimi quattro anni; essi contribuiscono a garantire i servizi di base, come mantenere aperte le scuole e gli ospedali e pagare gli stipendi e le pensioni, mentre la popolazione continua a lottare contro l’invasore.

Più nello specifico sono stati messi a disposizione 43,3 miliardi di euro da Team Europa per sostenere la resilienza economica, sociale e finanziaria complessiva dell'Ucraina, circa 28 miliardi di euro in misure di assistenza militare, di cui 6,1 miliardi di euro mobilitati nell'ambito dello strumento europeo per la pace, e oltre 17 miliardi di euro per aiutare gli Stati membri a rispondere ai bisogni degli ucraini in fuga dalla guerra verso l'UE.

Gli europei, per primi, hanno aperto le loro porte, pronti ad accogliere chi è costretto a scappare dai bombardamenti, e per oltre quattro milioni di persone rifugiate l‘UE ha fornito permessi di soggiorno, alloggi, l’accesso al lavoro, all’assistenza sanitaria, alimentare e all’istruzione.

Nel febbraio dello scorso anno, la Commissione europea e l'Ucraina hanno firmato un accordo di associazione del Paese al programma per il mercato unico. L'accordo sostiene le imprese ucraine agevolando l'accesso ai mercati, il contesto imprenditoriale, la crescita sostenibile e l'internazionalizzazione. Inoltre, nel gennaio 2024 la Commissione ha proposto di prorogare di un altro anno la sospensione di tutti i dazi doganali, dei contingenti e delle misure di difesa commerciale sulle esportazioni ucraine verso l'UE fino a giugno 2025.

L’Ucraina, già pochi giorni dopo l'inizio dell'aggressione ha presentato domanda di adesione all'UE, e meno di due anni dopo, i leader dell'UE hanno concordato di avviare i negoziati di adesione, accelerando il passo lungo la strada verso un futuro più resiliente, riducendo fra l’altro drasticamente le importazioni di combustibili fossili russi, contribuendo ad accelerare la transizione verso energie più pulite e locali.

D’altro canto, l’UE ha imposto alla Russia sanzioni di ampia portata per danneggiarne la capacità industriale ed economica che le permette di finanziare la guerra. È in corso un importante lavoro volto a garantire che i responsabili paghino per i loro crimini e che siano chiamati a rispondere delle loro azioni davanti al Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione contro l'Ucraina all'Aia. I crimini di guerra e i crimini contro l'umanità commessi a Bucha, Mariupol, Kharkiv, Kherson, Leopoli, Irpin e in molte altre località non possono e non devono essere dimenticati.

Avendo la consapevolezza del grande sforzo finanziario a livello mondiale che sarà necessario per ricostruire l'Ucraina dopo la guerra, è già stata lanciata la piattaforma multiagenzia di coordinamento dei donatori per coordinare il sostegno da parte dei donatori internazionali e delle istituzioni finanziarie a favore dell'economia ucraina sia a breve che a lungo termine. La piattaforma consente uno stretto coordinamento tra i donatori internazionali e le organizzazioni finanziarie internazionali e garantisce che il sostegno sia fornito in modo coerente, trasparente e responsabile.

Questa brutale aggressione, che ha dimostrato quanto importante sia rafforzare la sicurezza europea, ha portato all’elaborazione di una nuova strategia industriale europea per la difesa, per intensificare gli sforzi degli Stati membri, dalla ricerca alla produzione o agli appalti, e migliorare la capacità dell'approvvigionamento in generale.

La resistenza dell'Ucraina oggi è un faro di speranza per le persone che aspirano ad affermare i valori europei ovunque. In merito a ciò, citiamo infine le parole di Ursula von der Leyen:

“l’Ucraina è in prima linea per difendere tutto ciò che sta a cuore agli europei: la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra libertà di pensiero e di parola”.

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