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24.07.2020 - Europe Direct, Museo Casa Galimberti

Duccio Galimberti e il Progetto per un’Europa integrata all’insegna della pace, della libertà e della solidarietà

Il 30 aprile 1906 nasce a Cuneo Duccio Galimberti, avvocato penalista, europeista, antifascista e partigiano italiano.
Quando nel 1932 rifiuta di iscriversi al Partito Fascista, entra in contatto con gli ambienti antifascisti torinesi e nella sua casa di Cuneo cominciano a incontrarsi persone che condividevano le stesse idee di libertà e giustizia.
Il 26 luglio del 1943, giorno successivo alla caduta del fascismo, prende parola dal balcone della sua abitazione e tiene un discorso che dichiara guerra ai tedeschi: « La guerra continua fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista, fino alla vittoria del popolo italiano che si ribella contro la tirannia mussoliniana; ma non si accoda a una oligarchia che cerca, buttando a mare Mussolini, di salvare se stessa a spese degli italiani ».  Negli anni a seguire si rivela essere un punto fermo e una guida del partigianato piemontese. Il 28 novembre 1944, a Torino, fu arrestato, interrogato e torturato da una squadra di fascisti, ma non rivelò i nomi degli amici partigiani. Il 3 dicembre 1944, i fascisti lo uccisero sparandogli alle spalle.
Galimberti non si preoccupò solamente di destituire il fascismo, ma anche di garantire un futuro migliore e democratico all’Italia e all’Europa grazie alle sue riflessioni e proposte che presero forma nel Progetto di Costituzione Confederale Europea ed Interna, pubblicato nel 1946.
Questo progetto europeista, redatto con il suo amico e collaboratore Antonino Repaci e riguardante la rigenerazione dell’Europa post-bellica, presentava un doppio impegno: 1. delineare l’organizzazione della struttura confederale, 2. definire la costituzione interna dei singoli Stati.
La Confederazione europea doveva ispirarsi all’ideale pacifista, dunque bandire ogni politica egemonica. I singoli Stati avrebbero dovuto rinunciare alle loro milizie nazionali, in favore di un esercito confederale, sostenuto da risorse fornite, proporzionamente, dai singoli membri. Inoltre, tutte le industrie belliche sarebbero diventate proprietà della Confederazione.
I due autori si preoccuparono, poi, di delineare gli organi della Confederazione: un Comitato di Presidenza, un’Assemblea rappresentativa dei singoli Stati, un Comitato Esecutivo e una Corte Confederale di Giustizia, coadiuvati da 16 altri organi con competenze di natura tecnica. 
Con il Progetto di Costituzione Confederale Europea ed Interna, Duccio Galimberti e Antonino Repaci si proponevano di ricostituire un’Europa all’insegna della pace, della cooperazione e avviarla verso una ripresa socio-economica post guerra.
Si trattava di una versione integrativa, e non più statocentrica come era stata fino ad allora, che preannunciava l’attuale realtà comunitaria.

« Ho agito a fin di bene e per un'idea. Per questo sono sereno e dovete esserlo anche voi ».

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