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Source: EC Audiovisual Service

23.08.2024 - Europe Direct

Le sanzioni: uno strumento importante per la sicurezza comune dell’UE

Le “sanzioni”, anche dette misure restrittive, sono un valido strumento finalizzato a prevenire i conflitti o a rispondere alle crisi attuali o emergenti e a promuovere la pace, la democrazia, il rispetto dello Stato di diritto, i diritti umani e il diritto internazionale.

Quando e come l’UE adotta sanzioni?

Le sanzioni detengono un’importanza essenziale nella politica estera e nella sicurezza comune dell'UE. Consentono infatti all'UE di rispondere a sfide e sviluppi globali contrari ai suoi obiettivi e valori. Si tratta di misure che cercano di apportare un cambiamento nella politica o nella condotta dei soggetti cui sono dirette.

È Il Consiglio dell'Unione europea l’organo incaricato delle decisioni in materia di sanzioni, decisioni adottate all’unanimità.

Tra gli obiettivi delle sanzioni vi sono:

-          La salvaguardia dei valori, degli interessi fondamentali e della sicurezza dell'UE;

-          il sostegno della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e del diritto internazionale;

-          la tutela della pace, prevenendo i conflitti e rafforzando la sicurezza internazionale.

Le sanzioni non sono rivolte a un paese o a una popolazione, ma possono indirizzarsi a governi di paesi terzi, a entità non statali, a gruppi e individui, arrivando a comprendere il congelamento dei beni e il divieto di viaggio. L'UE può inoltre adottare sanzioni economiche e misure diplomatiche.

Tutte le misure restrittive adottate dall'UE sono pienamente conformi agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, anche in materia di aiuti umanitari, diritti umani e libertà fondamentali.

Il 9 dicembre 2022 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 2664 (2022), che prevede un'esenzione umanitaria permanente dalle misure di congelamento dei beni imposte dai regimi sanzionatori delle Nazioni Unite.

Tra il 2023 e il 2024 il Consiglio ha inoltre introdotto l'esenzione umanitaria in alcuni regimi di misure restrittive, tenendo in considerazione la situazione in paesi quali Bosnia-Erzegovina, Burundi, Guinea, Libano, Myanmar, Nicaragua, Tunisia, Venezuela e Zimbabwe.

Le decisioni stabilite inviano un segnale forte agli operatori umanitari ed economici nonché alle persone bisognose di aiuti umanitari: le sanzioni UE non si frappongono alla fornitura di assistenza umanitaria. Dimostrano la ferma determinazione dell'UE a evitare conseguenze negative indesiderate delle sanzioni sull'azione umanitaria e l'importanza attribuita alla piena adesione al diritto internazionale nella politica dell'UE in materia di sanzioni.

La violazione delle sanzioni è un reato

Il 28 novembre 2022 il Consiglio ha adottato la decisione di aggiungere la violazione delle misure restrittive all'elenco dei "reati dell'UE", all’interno del funzionamento dell'Unione europea.

Inoltre, il 12 aprile 2024 sono state approvate nuove norme per garantire che la violazione delle misure restrittive sia configurata come reato.

In seguito a queste disposizioni, alcune azioni come commercializzare beni oggetto di misure restrittive ed effettuare attività finanziarie vietate sono considerate reati in tutti gli Stati membri.

Si considera perciò compito degli Stati membri garantire che la violazione delle misure restrittive dell'UE venga punita attraverso sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive.

Se vuoi visualizzare la mappa aggiornata delle sanzioni adottate dall’UE clicca qui.

Per saperne di più, clicca qui.