La parità di genere è un pilastro fondamentale dell’Unione europea, rispecchia la nostra identità e rappresenta uno dei suoi pilastri ripresi anche all'Articolo 8 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea: "Nelle sue azioni l'Unione mira ad eliminare le ineguaglianze, nonché a promuovere la parità, tra uomini e donne."
Il 5 marzo 2020 la Commissione Europea ha pubblicato la strategia per la parità di genere 2020-2025. L’UE ha lavorato molto in questo ambito, ma nessuno Stato membro, per ora, ha raggiunto la piena parità.
I progressi non sono irreversibili, quindi l’UE raccomanda di continuare a lavorare in questo ambito. Nel campo dell’istruzione il divario si sta colmando, ma nel mondo del lavoro no. Lo scopo della strategia per la parità di genere 2020-2025 mira ad annullare la violenza di genere, la discriminazione sessuale e la disuguaglianza strutturale tra donne e uomini. Si strutturerà in due modi: misure volte a conseguire la parità di genere e misure volte ad una maggiore integrazione della dimensione di genere.
Il primo passo verso la parità, che rappresenta anche il primo della strategia, è liberarsi dalla violenza e dagli stereotipi di genere.
La violenza, purtroppo, colpisce ancora le donne in modo sproporzionato: il 33% ha subito violenze fisiche e/o sessuali; il 22% ha subito violenze ad opera del proprio partener; il 55% ha subito molestie sessuali. La Convenzione di Istanbul è il riferimento delle norme internazionali per questo grave problema.
La Commissione intende estendere le sfere di criminalità a forme specifiche di violenza di genere, e aumentare le misure correttive per i crimini già previsti. Prevenire la violenza è fondamentale, per questo bisogna educare i ragazzi e le ragazze alla parità fin dall’infanzia.
Il secondo passo è incentivare un’economia basata sulla parità di genere. Il tasso di occupazione femminile nell’UE non è mai stato così elevato come in questi anni, nonostante molte donne continuino ad incontrare difficoltà. La direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare introduce delle norme per poter far partecipare equamente alla vita familiare sia uomini che donne, in modo da realizzarsi professionalmente ma anche personalmente.
Il principio della parità retributiva per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore è sancito dai trattati sin dal 1957 ed è stato recepito nel diritto dell'UE. Nonostante questo, le donne continuano a guadagnare meno degli uomini (in media). Il divario retributivo porta poi di conseguenza ad un divario pensionistico. La Commissione europea presenterà entro la fine del 2020 misure sulla trasparenza retributiva.
Il terzo passo è conseguire la parità di genere a livello decisionale e politico. Per rispondere bene e prontamente alle sfide politiche di oggi è necessaria una leadership sia maschile sia femminile. A questo proposito la CE intende raggiungere un equilibrio del 50% a tutti i livelli dirigenziali del suo personale.
Il quarto passo è integrare la dimensione di genere e promuovere una prospettiva intersezionale nelle politiche dell’UE. L’obiettivo è una ridistribuzione del potere e delle risorse. La CE integrerà la parità di genere in tutte le sue principali iniziative, nominando la prima commissaria per l’Uguaglianza ed una task force per la parità.
Il quinto passo è finanziare azioni che consentano di compiere passi avanti nella parità. Una parte del Fondo sociale europeo Plus, del Fondo europeo di sviluppo regionale, di Europa creativa, del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, del Fondo di coesione e del programma InvestEU saranno destinati a promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Il sesto ed ultimo passo è lavorare a questi punti a livello mondiale, non solo europeo. L’UE promuove la parità di genere nei suoi territori, ma è importante che si raggiunga questo scopo in tutto il mondo, per garantire un mondo senza discriminazioni. L’Unione Europea e l’ONU hanno avviato insieme l’iniziativa Spotlight. Un programma del valore di 500 milioni di euro contro tutte le forme di violenza contro le donne: violenze fisiche, violenze psicologiche, discriminazioni.
Questa è la strategia europea per raggiungere la parità di genere. Costruire, entro il 2025, un mondo migliore, un’Europa in cui tutti siano uguali e liberi.
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