Il 20 maggio 2020, la Commissione europea ha proposto le raccomandazioni per tutti gli Stati dell’UE per rispondere insieme alla crisi del Coronavirus. Queste si articolano in due parti: una a breve termine per moderare le conseguenze che sta avendo la pandemia, ed una a breve-medio termine che punta a creare una crescita europea sostenibile ed inclusiva.
Nella strategia annuale di crescita sostenibile, pubblicata il 17 dicembre 2019, si era espressa la volontà e la necessità di creare un’economia al servizio delle persone e del pianeta. La crisi che viviamo ora ha evidenziato ancora di più questa necessità. Ci sono quattro punti fondamentali in cui ci si deve concentrare: stabilità, equità, sostenibilità ambientale e competitività.
Nelle raccomandazioni si mantengono queste priorità, ma se ne aggiungono anche altre. L’investimento nella sanità pubblica, la solidità del settore sanitario, il sostegno del reddito dei lavoratori colpiti, l’investimento nelle persone e nelle competenze ed il sostegno alle imprese sono i pilastri per la ripartenza.
Quindi dobbiamo unire queste nuove esigenze portate dalla pandemia a quelle di un’economia più sostenibile ed alla digitalizzazione.
Quest’anno il bilancio non manterrà i soliti requisiti finanziari grazie alla clausola di salvaguardia generale, per permettere a tutti gli Stati di riprendersi il più velocemente possibile dalla crisi.
Per ripartire, però, c’è bisogno di essere uniti, e dare quindi una risposta coordinata in tutta l’Unione Europea. Se si resterà uniti l’Europa si potrà rialzare, nessuno ce la farà da solo, come singolo, e non bisogna permettere che qualcuno rimanga dentro la crisi.
Per maggiori informazioni clicca qui.