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Source: EC Audiovisual Service

17.09.2024 - Europe Direct

Mario Draghi ha presentato la sua relazione per rilanciare la competitività dell'UE

Circa un anno fa, Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea e una delle grandi menti economiche europee, è stato incaricato dalla Commissione europea di preparare una relazione sulla sua visione personale del futuro della competitività europea. 

Lo scorso 9 settembre il politico italiano ha presentato alla Commissione l’atteso rapporto di 400 pagine per rilanciare la produttività dell’Unione, i cui risultati contribuiranno al lavoro della Commissione su un nuovo piano per la prosperità sostenibile e la competitività dell'Europa e, in particolare, allo sviluppo del nuovo Clean Industrial Deal per industrie competitive e posti di lavoro di qualità, che sarà presentato nei primi 100 giorni del nuovo mandato della Commissione.

Secondo l’opinione di Draghi, il panorama globale sta cambiando e l’UE deve affrontare tre sfide principali: la necessità di accelerare l’innovazione, la decarbonizzazione e il rafforzamento della sicurezza economica. Guardando al futuro dell’UE, Draghi ha invitato l’UE a investire fino a 800 miliardi extra all’anno (il 5% del PIL dell’UE) per rendere l’Europa più competitiva, chiedendo anche un impegno per l’emissione regolare di strumenti di debito comune, simili a quelli usati durante la pandemia. Si tratta di investimenti necessari e vitali perché, secondo l’allarme lanciato da Draghi, la crescita economica dell’UE è “persistentemente più lenta” rispetto a quella degli USA e della Cina, e per questo motivo si deve agire rapidamente.

L’ex presidente della BCE ha inoltre messo in luce i problemi principali che stanno frenando l’Europa: costi energetici troppo elevati e dipendenze critiche dalle materie prime. L’Unione europea, infatti, paga attualmente il 158% in più per l’elettricità rispetto agli Stati Uniti e il 345% in più per il gas naturale, mettendo a rischio la sua capacità di competere a livello globale.

Infine, Draghi ha proposto un maggiore consolidamento nell’industria delle telecomunicazioni per aumentare gli investimenti in connettività e l’integrazione dell’intelligenza artificiale per migliorare innovazione e produttività.

Ora che la relazione è stata presentata, spetta all’UE agire di conseguenza. Ursula von der Leyen ha dichiarato che gli scambi con Draghi hanno già arricchito gli orientamenti politici presentati lo scorso luglio al Parlamento europeo e che saranno fonte di ispirazione per l’agenda dei prossimi 5 anni dell’Unione.

La visione che guida l'Europa è certamente quella di creare condizioni in cui le imprese prosperino, l'ambiente sia protetto e tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità. La competitività sostenibile dovrebbe garantire che le imprese siano produttive e rispettose dell'ambiente. La sicurezza economica garantisce che la nostra economia sia in grado di affrontare le sfide e proteggere i posti di lavoro. Infine, il solido sistema europeo di diritti e valori offre pari opportunità e apre la strada all'inclusione sociale.

Nonostante questi ambiziosi e necessari propositi, non sarà facile raggiungere in fretta gli obiettivi che la nostra Unione si è imposta. Saranno sufficienti le raccomandazioni di Draghi per rilanciare la competitività dell’UE?

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