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ITALIAEUROPA, lavoro e pace in 150 anni

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La mostra è stata allestita dal 19 marzo al 29 maggio 2011 presso 3 spazi: Largo Audiffredi, Palazzo Samone (via A. Rossi 4) e Museo Civico (via Santa Maria 10)

Unire è impresa ben più nobile che dividere. Ma anche più difficile e lenta nel tempo, specie quando in gioco vi sono egoismi, sovranità e la “vista corta” di chi ci governa, in Italia come in Europa.
A farne le spese sono da sempre la pace e le condizioni di chi lavora, che lo faccia sulla propria terra o arrivando da lontano.
È questo l’intreccio che la mostra ITALIAEUROPA, non a caso titolo scritto in una parola sola, cerca di raccontare nella convinzione che i due processi di unificazione per molti aspetti si assomigliano e, soprattutto, nella speranza che il destino dell’unificazione italiana trovi un giorno il suo compimento nell’Unione europea.
La mostra ITALIAEUROPA narra di due storie difficili, da molti osteggiate, se non talvolta spinte all’indietro, difficile dire se per ingenua nostalgia o per ottusi disegni volti a ricostruire pericolose “piccole patrie”, che non annunciano un futuro di pace e di civile convivenza.
E futuro è il filo che sottende queste travagliate memorie di violenze, guerre, discriminazioni, di diritti calpestati e di innocenti mandati al massacro.
Speranza è la cifra essenziale di questa mostra, una speranza tenuta viva nonostante l’enormità del male che ha segnato il Novecento, spegnendo gli entusiasmi incerti di quel 1861, quando l’Italia cominciò il suo cammino verso l’unità, oggi ancora da compiere appieno.
Poco meno di cent’anni dopo, nel 1950, all’indomani della tragedia della Seconda guerra mondiale, al processo in corso dell’unificazione italiana si è venuta ad affiancare l’avventura dell’unificazione europea: una scommessa ardita tra Paesi da sempre in guerra tra di loro, cominciando con i sei Paesi fondatori − e tra essi l’Italia − crescendo negli anni fino ai Ventisette di oggi, con altri che ancora vorrebbero associarsi.
Difficile dire quale delle due imprese fosse più impervia: se l’unità di un’Italia da sempre divisa o quella di un’Europa reduce da secoli di guerre fratricide.
Molto contò allora la memoria di chi negli occhi aveva ancora i campi di battaglia e la saggezza di governanti di grande statura, quali oggi è difficile trovare.
Per questo la mostra fa leva sulla memoria, mettendo a fuoco passaggi essenziali della nostra storia come, in particolare, il Risorgimento e la Resistenza, ricordando i grandi personaggi che seppero guardare lontano e la nostra gente che, giorno dopo giorno, lottò per un mondo migliore.
Scorrono così temi portanti della nostra storia: dalle azioni nonviolente alla cultura della pace, dalle trasformazioni economiche di una provincia rurale verso uno sviluppo in buona parte ancora da inventare, da condizioni di lavoro con pochi diritti a lotte ancora troppo solitarie e frammentate, dalla stagione dolorosa della nostra emigrazione a quella di un’immigrazione, da noi ancora poco accolta e rispettata.
Sono questi alcuni dei nodi essenziali da sciogliere per diventare italiani ed europei, l’una cosa non disgiunta dall’altra come stabilisce, senza ambiguità, l’articolo 11 della nostra Costituzione, per la definizione del quale dettero il meglio di sé i Padri Costituenti e, tra essi, il nostro Luigi Einaudi.
Anche con loro, come con Galimberti che sognava una “Costituzione per l’Europa”, abbiamo contratto un impegno: quello di una memoria da consegnare alle nuove generazioni, perché portino a compimento quello che i “nostri vecchi” hanno avviato e fatto crescere con tanti sacrifici, anche quello della vita.
Un impegno di “Memoriafutura”, in una sola parola: come il titolo di ITALIAEUROPA, dato a questa mostra promossa dal Comune di Cuneo, “Medaglia d’oro per la Resistenza”, e realizzata con una larga partecipazione di scuole, associazioni ed esperti della storia d’Italia e d’Europa.

Credits

La mostra è promossa dal
Comune di Cuneo

Con il sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

A cura di Renzo Dutto

Con la collaborazione di
Apice - Associazione per l’incontro delle culture in Europa
Centro Studi Associazione Santos-Milani
Centro Studi Sereno Regis
Comunità di Mambre
Fondazione Vera Nocentini
Museo Civico di Cuneo

Con la partecipazione di
Associazione Tracce di Memoria Cuneo
Biblioteca Civica di Cuneo
Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea Cuneo
Scuola di Pace di Boves
Società Operaia di Mutuo Soccorso Cuneo

Allestimento
Istituto di Istruzione Superiore “Ego Bianchi”

Realizzazione grafica
Nerosubianco

Montaggio video
Renato Di Gaetano

Ufficio Stampa
Comune di Cuneo

Si ringraziano per la concessione della documentazione
Archivio Storico Burgo Group
Archivio Storico Città di Torino
Archivio Storico Gruppo Miroglio
Caritas Diocesana Cuneo
Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci
Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti”
Servizi audiovisi della Commissione Europea
Teche Rai
Ufficio Pace Bra
Ufficio Pace Alba
Unione Industriale di Cuneo

Un grazie particolare ai componenti del Centro Studi dell’Associazione Santos-Milani
Si ringraziano inoltre tutti coloro cha hanno contribuito alla realizzazione della mostra

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