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Source: EC Audiovisual Service

20.06.2024 - Europe Direct

Come la tecnologia impatterà sul futuro del lavoro?

Negli ultimi anni i nostri luoghi di lavoro sono stati attraversati da profonde trasformazioni. Gli strumenti digitali, l'automazione e la gestione algoritmica sono sempre più diffusi in diversi settori economici.

Nel sondaggio rivolto ai 18enni che, in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, Europe Direct ha condotto insieme ad Apice su gran parte del territorio della provincia di Cuneo, è stato possibile constatare che una delle preoccupazioni maggiori dei neo-elettori è proprio il mondo del lavoro. L’incertezza per il futuro che suscita questo tema è senz’altro alimentata anche dalla paura dell’influenza che il progresso tecnologico avrà sulle dinamiche occupazionali e di come queste saranno rimodellate.

Quale sarà l'impatto sulla composizione della forza lavoro e quali sono i potenziali rischi e opportunità per i lavoratori e le imprese? E soprattutto, come possiamo essere preparati al meglio per questi cambiamenti?

Il futuro del lavoro non è di certo uno scenario apocalittico che renderà obsoleto il lavoro umano, come dimostrano le ricerche condotte finora dal Centro comune di ricerca della Commissione europea (Joint Research Centre) tramite L'agenda di ricerca sulla natura mutevole del lavoro. Al contrario, l'automazione è stata e probabilmente continuerà ad essere un processo graduale e incrementale attraverso l’integrazione delle tecnologie digitali alle tecnologie di automazione esistenti, il che comporterà un miglioramento dei flussi di lavoro e dei processi.

L'avvento dell'automazione non è dunque sinonimo di distruzione di posti di lavoro. Qualsiasi riduzione dell'occupazione legata all'aggiornamento tecnologico è spesso mitigata dall'aumento della produttività, dei volumi prodotti e dall'emergere di nuovi tipi di lavoro. Per questo motivo investire nell'istruzione e nella formazione e abbracciare l'apprendimento permanente è fondamentale affinché i lavoratori e i datori di lavoro si adattino a questi cambiamenti.

Un risvolto positivo è che l'automazione delle attività ripetitive e faticose può ridurre lo sforzo fisico, l'affaticamento e i livelli di stress, con conseguente creazione di ambienti di lavoro più sicuri e confortevoli e consentendo ad alcuni lavoratori di concentrarsi su compiti più appaganti. Ad esempio, nel settore sanitario le tecnologie digitali potrebbero migliorare i processi di coordinamento del lavoro, liberando tempo per le attività di cura.

Tuttavia, l’aumento della pressione e del ritmo dovuto all'automazione e alla gestione algoritmica possono avere un impatto sulla salute mentale e sulla qualità del lavoro, determinando la necessità di misure specifiche per salvaguardare il benessere dei lavoratori. Inoltre, la riduzione dell'autonomia dei lavoratori è un'altra preoccupazione, poiché le mansioni diventano più standardizzate e possono portare potenzialmente alla perdita di capacità di azione da parte dei lavoratori. Le dinamiche di questo panorama in evoluzione devono essere attentamente monitorate in modo che le istituzioni dell'UE e i governi europei dispongano di prove solide a sostegno delle future decisioni politiche per cogliere i vantaggi di queste tecnologie e proteggere i lavoratori.

La vera sfida consiste dunque nell’adattarsi al cambiamento: man mano che la digitalizzazione, l'automazione e la gestione algoritmica diventano una realtà in tutti i luoghi di lavoro, i leader del settore pubblico e privato devono prestare attenzione al loro impatto umano.

Infine, si tratta di comprendere la direzione dei cambiamenti futuri, aumentare la produttività e promuovere l'innovazione, tutelando al contempo i diritti dei lavoratori e garantendo un mercato del lavoro equo e inclusivo per tutti.

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