Rafforzare la sostenibilità e la resilienza climatica è l’obiettivo del nuovo protocollo d’intesa firmato a Bruxelles tra il Centro comune di ricerca dell’Unione europea (Jrc) e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). L’accordo, valido fino al 2029, consolida una cooperazione avviata da anni e apre la strada a un lavoro congiunto più intenso su alcune delle principali sfide ambientali. La collaborazione si estenderà a settori cruciali come la qualità dell’aria, la sicurezza chimica e l’etichetta ecologica europea, ma riguarderà anche la gestione di foreste, acqua, suolo ed ecosistemi marini, senza tralasciare aspetti trasversali come economia circolare, resilienza climatica e prevenzione dei disastri.
Tra le iniziative previste spiccano l’impegno contro la desertificazione attraverso l’Osservatorio europeo del Suolo, il sostegno alla Strategia per la resilienza idrica, la partecipazione al Patto per gli Oceani e il potenziamento della ricerca marina grazie ad Arcadia, la nuova nave oceanografica di Ispra progettata come laboratorio galleggiante per lo studio e la tutela del Mediterraneo. Durante la cerimonia di firma, il direttore generale del Jrc, Bernard Magenhann, ha sottolineato il valore strategico dell’Italia come polo di ricerca dell’Unione e il contributo del protocollo al Green Deal europeo. La direttrice del Jrc, Alessandra Zampieri, ha ricordato i progetti già avviati, come l’Atlante dei suoli del Mediterraneo e l’Accademia europea delle Acque, mentre il presidente di Ispra, Stefano Laporta, ha insistito sulla necessità di rafforzare ulteriormente il ruolo italiano nell’ecosistema scientifico e politico europeo.
La collaborazione tra le due istituzioni non è nuova. Negli anni sono stati sviluppati progetti comuni in materia di incidenti chimici, marchio Ecolabel e infrastrutture spaziali di dati con la direttiva Inspire, che consente la piena interoperabilità dei dati ambientali a livello comunitario. Il Jrc è impegnato in studi sulla sostenibilità, la scarsità delle risorse e i sistemi di allerta precoce per catastrofi naturali, oltre che sulla sicurezza e l’adattamento climatico delle infrastrutture.
L’Ispra, da parte sua, svolge attività di ricerca e monitoraggio sull’acqua, l’atmosfera, il suolo e il sottosuolo, con un’attenzione particolare alla biodiversità terrestre e marina e alla protezione della fauna.
Il Memorandum siglato oggi definisce una cornice di collaborazione chiara, con procedure, aree tecniche e temi di ricerca prioritari. Per l’avvio è stato scelto di concentrare gli sforzi su tre ambiti: intelligenza artificiale, risorse idriche e marine e blue economy. Sono già stati nominati gruppi di esperti e avviati i primi contatti, mentre sul medio periodo la partnership potrebbe ampliarsi a campi strategici come le materie prime critiche e l’osservazione della Terra, coinvolgendo anche partner italiani quali il Consiglio nazionale delle ricerche e il Distretto dell’Innovazione di Milano.