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Source: Unsplash

07.08.2025 - Europe Direct

Un nuovo bilancio per l’Europa: la Commissione presenta il Quadro finanziario pluriennale 2028-2034

Il 16 luglio 2025, la Commissione europea ha presentato la proposta per il nuovo Quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea, ovvero il bilancio a lungo termine che coprirà il periodo 2028-2034. Si tratta di una dotazione complessiva di quasi 2.000 miliardi di euro, pari all’1,26% del reddito nazionale lordo dell’UE, rispetto al precedente che si fermava all’1,13%.
Il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), noto in inglese come Multiannual Financial Framework (MFF), è lo strumento attraverso cui l’UE organizza e regola la propria spesa a lungo termine, su un arco temporale di sette anni. Introdotto dai Trattati, il QFP viene approvato all’unanimità dai 27 Stati membri in sede di Consiglio, sulla base di una proposta della Commissione e con il consenso del Parlamento europeo. Esso definisce i tetti massimi di spesa per le principali aree d’intervento dell’UE, assicurando così stabilità, coerenza e prevedibilità nell’attuazione delle politiche comuni.
L’obiettivo della Commissione per il prossimo settennato è quello di fornire all’UE uno strumento finanziario più flessibile, in grado non solo di sostenere le politiche chiave dell’Unione, ma anche di rispondere con prontezza alle nuove sfide e priorità che potrebbero emergere.
La proposta della Commissione prevede un bilancio suddiviso in quattro grandi categorie (o rubriche) di spesa:

1. La prima, che rappresenta la parte più cospicua con circa 1.062 miliardi di euro, è destinata a sostenere coesione, agricoltura, sviluppo rurale e sicurezza. Al suo interno rientrano i nuovi Piani di Partenariato Nazionali e Regionali (PNR), che con un budget di 865 miliardi accorpano in un unico strumento politiche precedentemente distinte, come la Politica di Coesione e la Politica Agricola Comune (PAC), promuovendo investimenti e riforme a livello nazionale.

2. La seconda rubrica prevede una dotazione di 589,6 miliardi di euro, cui si aggiungono 41,2 miliardi dal Fondo per l’innovazione. Una delle principali innovazioni è la creazione del nuovo Fondo europeo per la competitività, con una dotazione di circa 409 miliardi di euro. Il fondo sosterrà settori strategici come la transizione ecologica e digitale, la salute, la bioeconomia e l’industria della difesa e dello spazio (settore a cui sono stati allocati 131 miliardi di euro). Raccomandato dai rapporti Letta e Draghi, questo strumento integrerà 11 programmi già esistenti e sarà strettamente collegato con il programma di ricerca e innovazione “Horizon Europe”, che continuerà ad avere una propria autonomia con un budget di 175 miliardi di euro. Tra i programmi finanziati, la Commissione propone di rafforzare Erasmus+ con oltre 40 miliardi di euro per i prossimi sette anni e di creare il nuovo programma AgoraEU, che promuoverà i valori europei, la cultura, la libertà dei media e la partecipazione civica, convogliando in un unico programma CERV e Europa Creativa.

3. Il nuovo QFP introdurrà come terza rubrica Global Europe, con uno stanziamento di 215 miliardi di euro, che renderà più flessibile il finanziamento delle iniziative internazionali. I fondi saranno quindi distribuiti su cinque aree geografiche principali: Europa, Medio Oriente e Nord Africa, Africa subsahariana, Asia e Pacifico, Americhe e Caraibi.

4. La quarta rubrica sarà relativa ai costi dell’amministrazione e ammonterà a circa 117 miliardi di euro.
Per la Commissione il sostegno all’Ucraina continuerà a essere una priorità. Prevede di mobilitare 100 miliardi di euro in fondi supplementari fino al 2034, che saranno erogati attraverso una riserva dedicata, al di fuori del bilancio ordinario.


Inoltre, una parte significativa dei fondi non sarà preassegnata, permettendo così di reagire con maggiore prontezza a eventi imprevisti, così che sarà più facile spostare le risorse tra i programmi e attivare rapidamente nuovi finanziamenti laddove necessari.
Nel nuovo QFP, l’aumento delle risorse complessive, la semplificazione dell’architettura dei fondi e dei programmi europei, nonché la riduzione delle categorie di spesa e degli strumenti di finanziamento, mirano a rendere il bilancio dell’UE più flessibile, armonizzato e orientato alla crescita. L’obiettivo sarà quello di garantire maggiore accessibilità nell’utilizzo dei fondi europei e disponibilità di fondi aggiuntivi per rispondere tempestivamente a situazioni di emergenza.