La Commissione europea ha approvato un quinto pacchetto di restrizioni nei confronti del regime russo in risposta alla brutale aggressione dell’Ucraina e del popolo ucraino.
Il pacchetto, che si aggiunge alle sanzioni già in atto, è composto da sei punti:
· Il blocco dell’importazione di carbone in ogni sua forma dalla Russia: questo divieto implica una perdita di circa 8 miliardi di euro l’anno per le casse statali russe.
· Divieto assoluto di effettuare operazioni bancarie con quattro delle principali banche russe, prestare alla Russia servizi per le cripto-attività di elevato valore e fornire consulenza sui trust ai russi facoltosi.
· Il blocco totale delle attività degli operatori russi e bielorussi di trasporto merci su strada all’interno dell’UE e il divieto d’ingresso nei porti dell’UE per le imbarcazioni che battono bandiera russa con alcune eccezioni per i prodotti essenziali come alimentari, aiuti umanitari ed energia.
· Divieti all’esportazione di additivi per carburanti e di altre esportazioni per settori nei quali la Russia dipende fortemente dalle forniture dell’Unione europea.
· Divieti di importazione per 5,5 miliardi di euro per una serie di prodotti quali cemento, prodotti di gomma, legno, alcol, liquori e prodotti ittici di lusso. Inoltre verranno adottate delle misure anti elusione sulle importazioni di potassa dalla Bielorussia.
· Esclusione della Russia dagli appalti pubblici e dai finanziamenti europei.
Inoltre la task force “Freeze and Seize” ha riportato di aver congelato 29,5 miliardi di euro in imbarcazioni, elicotteri, beni immobiliari e opere d’arte e di aver bloccato operazioni per un valore di circa 196 miliardi di euro.
La task forse è stata istituita il mese scorso dalla Commissione europea con l’obiettivo di esaminare i legami tra beni appartenenti a persone alle quali si applicano sanzioni dell’Unione europea e attività criminali.
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