Tra le categorie che hanno risentito maggiormente della crisi indotta dalla pandemia ci sono gli artisti e i lavoratori della cultura.
Nel 2020, i settori creativi e culturali hanno registrato perdite sul fatturato superiori al 30% rispetto all’anno precedente, perdite che sono andate a sommarsi alle difficoltà già esistenti prima della pandemia.
A vantaggio di una maggiore stabilità, il Parlamento europeo sta invitando la Commissione a proporre uno "statuto europeo dell'artista" che definisca un quadro comune sulle condizioni di lavoro e standard sociali minimi per tutti i Paesi dell’Unione.
Di particolare rilevanza la necessità di superare le differenze che sussistono tra gli Stati europei per quanto riguarda lo status legale degli artisti, favorendo così la mobilità e la promozione di collaborazioni e progetti transnazionali.
Gli europarlamentari richiedono inoltre una protezione più efficace dalle piattaforme di streaming dominanti per autori e interpreti, garantendo l’accesso di questi ultimi alla contrattazione collettiva.
A favore dei giovani, infine, sono state avanzate proposte di programmi specifici per incoraggiare gli spostamenti e la creazione di scambi culturali in tutta Europa.
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