A che livello si attesta la fiducia dei cittadini nell’Unione europea e nel suo operato? È un’analisi che svolge periodicamente l’indagine Eurobarometro sui temi più attuali a livello europeo.
Nell’ultima indagine di giugno-luglio 2022 i risultati sono stati molto incoraggianti perché si è visto un aumento di tre punti percentuali rispetto a febbraio 2022, con il 63% dei cittadini ottimista sul futuro dell’UE.
Sui vari fronti di azione dell’Unione europea, l’indagine Eurobarometro ha rilevato dati interessanti che dimostrano sia l’appoggio dei cittadini alle azioni messe in campo per far fronte alle crisi più attuali, sia i timori e le preoccupazioni destate dalle stesse.
Innanzitutto, viene confermato un forte sostegno agli aiuti all’Ucraina a seguito dello scoppio del conflitto con la Russia: la maggiore approvazione va al sostegno umanitario (92%), seguito dall'accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra (90%). Il 78% degli europei approva le sanzioni economiche imposte dall'UE nei confronti del governo russo mentre una percentuale minore, il 68%, approva le forniture di armamenti all’Ucraina.
Dal punto di vista energetico, i cittadini europei si trovano abbastanza concordi sull’importanza di rendere l’Unione europea indipendente dalle fonti energetiche provenienti dalla Russia e nel contempo di smarcarsi dalla dipendenza dalle fonti fossili, con una spinta anche individuale verso l’approvvigionamento da fonti di energia rinnovabile. Il 78% degli intervistati afferma infatti di aver recentemente preso misure per ridurre il proprio consumo di energia o di avere intenzione di farlo nel prossimo futuro.
Parimenti, si conferma la percezione positiva da parte dei cittadini dell’adeguatezza della risposta europea alla crisi pandemica da Covid-19. Il 56% degli intervistati, infatti, è soddisfatto delle misure adottate per combattere la pandemia di coronavirus dal proprio governo e dall'UE.
Dall’indagine Eurobarometro emergono però anche delle difficoltà: il sondaggio ha dimostrato una diminuzione di 5 punti percentuali circa la percezione dello stato di salute dell’economia europea. In questo senso molti dei rispondenti (il 64%) hanno una visione pessimistica del futuro dell’economia dell’Unione europea, prevedendo per i prossimi 12 mesi un peggioramento della stessa.
Questi dati riflettono la tendenza dimostrata dai cittadini intervistati di esprimere una forte preoccupazione per l’aumento dei prezzi, l’inflazione e il caro energia ritenendo che siano i temi sui quali l’Unione europea debba maggiormente impegnarsi.
Si tratta indubbiamente di argomenti che saranno all’ordine del giorno in occasione del terzo discorso sullo Stato dell’Unione che verrà pronunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il 14 settembre prossimo, dinanzi al Parlamento europeo: una sintesi delle azioni e dei traguardi raggiunti nel corso del 2022 dalla Commissione europea necessaria a porre le basi per la programmazione del 2023.
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