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15.07.2020 - Europe Direct

What is at stake for the EU recovery and beyond - Trends and expectations

 

Il prossimo 17 e 18 luglio i leader dell'UE si riuniscono, per la prima volta di nuovo fisicamente a Bruxelles, in un Consiglio europeo straordinario chiamato a cercare l’intesa sul Recovery Fund e sul Quadro Finanziario Pluriennale 2021-27, sulla base della proposta presentata dal Presidente del Consiglio Charles Michel.

A tal proposito, ieri si è tenuto un seminario online per fare il punto sulla posta in gioco di questo prossimo Consiglio. 

Il seminario online si apre con i risultati del sondaggio “L’opinione pubblica ai tempi del Covid-19” a cui hanno partecipato i 27 stati membri dell’UE, per un totale di 25 mila interviste. Ne risulta che il 68% degli intervistati concordano sul fatto che l'UE dovrebbe avere maggiori competenze per affrontare crisi come la pandemia covid-19. La percentuale aumenta del 10% in Italia. In secondo luogo, emerge che una netta maggioranza degli intervistati ritiene che l'UE dovrebbe avere un budget maggiore per superare le conseguenze della pandemia, ed in particolare dovrebbe essere destinato alla pubblica sanità, agli investimenti per la ripresa economica, l'occupazione e la lotta al cambiamento climatico.  La maggior parte degli intervistati non è soddisfatta della solidarietà dimostrata tra gli Stati membri durante la crisi: il malcontento è particolarmente alta in Italia ma il dato tende a diminuire nel resto d’Europa. Di fatto, un'ampia maggioranza (76%) dei cittadini dell'UE ha già sentito parlare delle misure o azioni avviate dall'UE per rispondere alla pandemia e la loro soddisfazione è aumentata di 6 punti rispetto all'aprile 2020.

In conclusione, la speranza e l'incertezza rimangono i sentimenti prevalenti tra gli intervistati.

Si prosegue con un dibattito riguardo la scatola negoziale proposta dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel: 750 miliardi per il Recovery fund e un taglio per il Quadro finanziario pluriennale 2021-27. La sua proposta tiene conto delle forti opposizioni al pacchetto da parte di Danimarca, Austria, Paesi Bassi e Svezia ma anche della necessità di rispondere con forza alla crisi dettata dal Covid-19 e di dare seguito agli impegni dell'Unione sul fronte del clima e della transizione digitale.

A riguardo intervengono alcuni membri della squadra negoziale del Parlamento europeo: Jan Olbrycht, José Manuel Fernandes, Margarida Marques e Valérie Hayer.

Gli eurodeputati, pur apprezzando la conferma dei 750 miliardi per il Recovery fund e la concentrazione del 30% delle risorse sull'azione per il clima, contestano l'aver ridimensionato la dotazione del Quadro finanziario pluriennale. In particolare, vengono ridotti i finanziamenti di programmi chiave come Erasmus Plus, Digital Europe, Horizon Europe e i fondi per la gestione dei flussi migratori. Si chiede di non sacrificare gli obiettivi a lungo termine dell'Unione europea unicamente a favore dell’emergenza pandemia, di pensare anche alle responsabilità future.

Il Consiglio europeo deve essere ambizioso e migliorare la proposta, tenendo conto delle opinioni del Parlamento e aprendosi ad una negoziazione. Se l'intero pacchetto (QFP, Recovery fund e risorse proprie) non sarà migliorato, il Parlamento europeo potrebbe respingere l'accordo sul bilancio UE.

Per saperne di più:

https://bit.ly/3fu5cYr

https://bit.ly/3gTgKEQ

https://bit.ly/38Zi1HV