Per non dargliela vinta
"Per non dargliela vinta" è il libro scritto da Giovanna Ferrari, la madre di Giulia Galiotto, 31 anni, uccisa dal marito. Lui ha poi simulato il suicidio, dato l'allarme, negato ogni addebito, fino al crollo e alla confessione.
Con il libro “Per non dargliela vinta” (Il Ciliegio edizioni) pubblicato nel 2012, Giovanna Ferrari racconta e si racconta.
Ma non si ferma a Giulia, il problema è assai più vasto, è un fenomeno sociale e culturale, è il problema della violenza degli uomini sulle donne.
Da questo libro, che ricostruisce quel delitto e il conseguente procedimento giudiziario sulla base degli atti processuali, non esce solo il ritratto di una giovane donna brutalizzata dal compagno, ma anche una chiara denuncia contro la “violenza” operata dalla “giustizia” ai danni della vittima in generale e della donna in particolare. «È un tentativo e un auspicio - dice l’autrice - che la morte di Giulia e quella di tante, troppe donne, non sia vana».
I dati li conosciamo tutti: nell’ultimo anno sono state uccise 127 donne. Non sono casi isolati ma lo specchio di un atteggiamento ed è con questa chiave di lettura che si può comprendere come mai i numeri siano tanto preoccupanti.
Le pagine del libro cercano di portare allo scoperto ciò che di solito resta nascosto dietro le sentenze: una sorta di “giustificazione” per questi gesti che evocano il delitto passionale da cui dobbiamo definitivamente liberarci e di mettere in guardia tutti quanti dal modo distorto e malato con cui spesso si intende il rapporto tra uomo e donna, modalità che porta a giustificare la sopraffazione.
Di passionale in questi delitti non c’è nulla; la passione è amore e qui l’amore non c’è, ci sono solo violenza e crudeltà.
La donna sta vivendo un momento di passaggio, avanza nella popolazione femminile la consapevolezza di affermare la propria volontà ed individualità, ma come si può permettere che tutto ciò abbia un prezzo così alto?
“Per non dargliela vinta” verrà presentato il prossimo 15 marzo a Cuneo alle ore 21.00, presso la sala mostre della Provincia di Cuneo.
Ll’omaggio sarà a Giulia, ma anche a tutte le donne che nella loro vita hanno conosciuto la violenza maschile.
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