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05.08.2020 - Europe Direct

La Corte di giustizia europea ha pubblicato la Panoramica dell’anno 2019

La Corte di giustizia dell’Unione europea è una delle 7 istituzioni europee e ha il compito di garantire il rispetto del diritto dell’Unione, vigilando sull’interpretazione dei trattati.

Ogni anno pubblica la Panoramica dell’anno, dove viene sintetizzata l’attività svolta dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nell’anno trascorso, focalizzandosi sulle sentenze più importanti e sulla loro portata per i cittadini europei.

Sotto il profilo statistico, il 2019 è stato un anno eccezionale per due motivi: il numero complessivo di cause definite dai due organi giurisdizionali è di 1 739 cause, il numero complessivo di cause instaurate dinanzi ai due organi raggiunge, a sua volta, un livello mai registrato, vale a dire 1 905 cause.

Tra le sentenze più importanti dell’anno:

1.     La sentenza Commissione/Italia del 21 marzo 2019, C-498/17: una direttiva europea del 1999 sulle discariche di rifiuti mira a prevenire, o a ridurre il più possibile, le ripercussioni negative sull’ambiente o per la salute umana. A tal fine, gli Stati membri dovevano, entro il 2009, rendere le discariche conformi o chiuderle. Nel 2015, l’Italia non aveva ancora adottato le misure necessarie in relazione a 44 discariche: la Corte di giustizia ha constatato, su ricorso della Commissione, l’inadempimento da parte di tale Stato membro degli obblighi su di esso incombenti in forza del diritto dell’Unione.

2.     Per quanto riguarda i diritti e i doveri dei migranti: in una causa, è stato rifiutato a tre titolari/richiedenti lo status di rifugiato per motivi connessi alla protezione della sicurezza o della comunità dello Stato membro ospitante. La Corte di giustizia ha stabilito che, quando un cittadino di un paese terzo o un apolide nutre un fondato timore di persecuzioni nel suo paese d’origine, deve essere classificato come «rifugiato» ai sensi della direttiva sui rifugiati e della Convenzione di Ginevra, a prescindere dal fatto che lo status di rifugiato gli sia stato formalmente concesso.

3.     Il diritto dell’Unione garantisce la tutela dei diritti dei lavoratori in vari modi. In Austria, il Venerdì Santo è un giorno festivo retribuito solo per i membri delle Chiese evangeliche di alcune confessioni. Tuttavia, un lavoratore della Cresco Investigation, membro di nessuna delle chiese in questione, ha fatto causa al suo datore di lavoro. La Corte di giustizia ha ritenuto che la concessione di un giorno festivo retribuito solo ai lavoratori appartenenti a talune chiese costituisce una discriminazione fondata sulla religione vietata dal diritto dell’Unione.

4.     La tutela dei consumatori è una delle preoccupazioni costanti dell’Unione europea. Ad esempio, nel 2019 i diritti dei passeggeri del trasporto aereo hanno conosciuto un rafforzamento. Nel contesto di un volo in coincidenza partito da uno Stato membro e a destinazione di un paese terzo passando per un altro paese terzo e oggetto di un’unica prenotazione, la Corte di giustizia ha ritenuto che il vettore aereo che ha effettuato il primo volo è tenuto a compensare i passeggeri che hanno subito un ritardo prolungato all’arrivo del secondo volo effettuato da un vettore aereo stabilito al di fuori dell’Unione.

Per saperne di più: qui.